Favorivano illegalmente il gruppo Grimaldi provocando dannimilionari per l’erario e interferendo con la libera concorrenza. Oggi sono stati interdetti i vertici dell’autorità di sistema portuale del Mar Tirreno settentrionale: dopo questa decisione, il ministero dei Trasporti ha disposto l’immediata individuazione di un commissario straordinario per il porto di Livorno, uno dei 10 più grandi del Mediterraneo. Secondo le accuse della procura, e le indagini della Guardia di Finanza, il porto sarebbe stato gestito nella illegalità per parecchi anni. Nel mirino degli investigatori le banchine per la movimentazione delle navi in viaggio per la Sardegna, Sicilia, Tunisia e Spagna: sarebbero state affidate alla compagnia Grimaldi senza rispettare a pieno le necessarie procedure a evidenza pubblica.
In sostanza – e per ben 28 volte – le banchine sarebbero state assegnate con delle autorizzazioni a occuparle in modo temporaneo. Una procedura prevista solo in casi di uso precario e particolari esigenze contingenti. In realtà, secondo l’accusa, in questo modo sono state affidate delle vere e proprie concessioni demaniali – durature e non occasionali – all’interno del porto di Livorno. E così da un lato non è stata garantita la concorrenza, evitando che altre società potessero accedere alle banchine, dall’altro sono state applicate tariffe di favore all’armatore Grimaldi con conseguenti danni per l’erario. A richiedere l’interdizione è stato il procuratore capo della Repubblica di Livorno Ettore Squillace Greco. Secondo l’accusa gli indagati hanno commesso il reato di concorso in abuso d’ufficio e falso ideologico. Il gip livornese MarcoSacquegna ha emesso un provvedimento cautelare di interdizione – per 12 mesi – nei confronti di Stefano Corsini(presidente dell’autorità di sistema portuale del Mar Tirreno settentrionale) Massimo Provinciali(segretario generale), Costantino Baldissara (Amministratore delegato della Sintermar S.p.A. e principale referente del gruppo di armatori Grimaldi nel porto di Livorno), Corrado Neri (componente del Cda della Sintermar), Corrado Neri(presidente della Sintermar). Sono inoltre indagati, anche se non interdetti, Giuliano Gallanti che è stato presidente dell’autorità portuale di Livorno fino al marzo 2017 e Matteo Paroli (oggi segretario generale dell’autorità portuale di Ancona e fino all’ottobre 2015 dirigente del settore demanio dell’autorità portuale di Livorno).
“Ci sono necessità urgenti di governo del porto di Livorno, pertanto è opportuno che si proceda subito alla nomina del commissario. La nota inviata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti è, in questo senso, positiva”. Interviene il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, dopo la notizia dell’interdizione dai pubblici uffici del presidente e del segretario generale dell’Autorità di Sistema portuale di Livorno e il conseguente annuncio di intervento da parte del MIT.
“Voglio tuttavia precisare – prosegue – che l’articolo 7 della legge 84 prevede che il MIT possa procedere alla nomina di un commissario per un periodo massimo di sei mesi solo nei casi in cui non sia approvato il Piano operativo triennale, non siano approvati i bilanci nei termini o si evidenzi un disavanzo nel conto consuntivo. Inoltre, l’articolo 8 della stessa legge stabilisce che il presidente dell’Autorità di Sistema portuale sia nominato dal Ministero d’intesa con il presidente della Regione. Poiché – continua Rossi – il periodo di commissariamento sarà presumibilmente di 12 mesi, quanti sono i mesi di interdizione dai pubblici uffici del presidente dell’Autorità portuale, ritengo opportuno chiedere al ministro di essere convocato per concertare la nomina del commissario, salvaguardando così il principio di leale collaborazione tra lo Stato e la Regione e lo spirito della stessa legge 84. Questa mia richiesta, infine, è fortemente motivata anche in virtù degli ingenti impegni finanziari che la Regione Toscana ha assunto per la realizzazione delle infrastrutture portuali della città labronica” conclude Rossi.
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