Il 25 aprile avrebbe compiuto 71 anni. Ci ha lasciati questo sabato l’ex allenatore di basket, che portò la Libertas Livorno targata Enichem alla finale scudetto, poi mancato per il canestro di Forti annullato a fil di sirena. Alberto Bucci si è spento nella “sua” Bologna, vinto dalla leucemia dopo una lunga battaglia che non l’ha risparmiato ma che non gli ha impedito di rimanere, fino alla fine, nel mondo del basket, dal 2016 era il presidente della Virtus Bologna e nella città delle torri aveva portato tre scudetti (1984, il decimo, quello della stella, 1994 e 1995), due Coppe Italia e una Supercoppa Italiana.
Aveva vinto coppe anche a Verona e Pesaro e portato in A1 Fabriano e Livorno. Con la Libertas Livorno targata Enichem gli era toccato di vivere la finale in giallo del 1989 contro Milano, quella del canestro dato e poi tolto a Forti.
Grande amico di Carlo Ancelotti, aveva fatto anche il mental coach e s’era prestato alla nazionale italiana “over”.
Era rimasto molto legato a Livorno dove periodicamente faceva tappa a trovare amici e a partecipare a iniziative benefiche. Nel 2017 aveva pubblicato un libro sul wave coaching “per permettere a tutti coloro che vorranno diventare persone migliori o allenatori vincenti di un team di qualsiasi natura di essere più efficaci e performanti”. Sui campi di A ci sarà un minuto di silenzio e la Federazione, attraverso il presidente Petrucci, ha ricordato “la contagiosa passione”. Alberto Bucci lascia la moglie e tre figlie.
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