“Ho appreso ieri pomeriggio del ritrovamento di una vite nel piatto di un bambino della scuola Thouar e questa mattina ho sporto denuncia per quanto accaduto. La magistratura dovrà accertare come sia potuta finire lì quella vite e chi sia responsabile di questo fatto inaccettabile. Il nostro Ufficio Scuola, già da ieri al lavoro con le sue verifiche sul caso, è a completa disposizione delle autorità per fornire la massima assistenza. Ma, a prescindere da questo percorso giudiziario, è già chiaro che qualcuno dovrà chiudere i rapporti con la nostra amministrazione” così Stella Sorgente, vicesindaca di Livorno, a commento di quanto accaduto. “Proprio due giorni fa il segretario generale del comune e la dirigente del settore scuola hanno incontrato l’ATI che gestisce il servizio di ristorazione scolastica – precisa Sorgente -. Hanno spiegato al capofila e alle altre imprese collegate che, già per quanto accaduto a gennaio, la nostra fiducia nel loro sistema di controllo è finita e per tenere l’appalto avrebbero dovuto pagare all’amministrazione comunale un servizio di verifica ulteriore e indipendente, gestito da una ditta specializzata scelta da noi”. “Questo ovviamente – aggiunge la vicesindaca – oltre all’inevitabile sanzione per quanto accaduto, una sanzione che avremmo destinato proprio all’inasprimento dei controlli. Ma dopo quella vite, questo non basta”. “Oltre alla denuncia, ho chiesto al Segretario la convocazione urgente del capofila dell’ATI. Qui qualcuno deve cambiare mestiere e non entro nel merito di scelte sui lavoratori che riguardano queste imprese. Qui chi ha sbagliato è la filiera del controllo. E per quanto mi riguarda deve aver sbagliato per l’ultima volta” conclude Stella Sorgente.
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