Si accende la campagna elettorale, Buongiorno Livorno per voce del suo esponente Ivano Pozzi, ritiene inopportuna la candidatura di Matteo Bagnoli, presidente dell’Avis, nella lista di Luca Salvetti.
Queste le parole del portavoce di BL:
“Quattro anni fa intervenimmo sulla confusione dei piani tra politica e Terzo Settore, adesso lo rifacciamo per una situazione più grave.
È di pochi giorni fa la notizia della partecipazione alle Elezioni Comunali del presidente dell’Avis, Matteo Bagnoli. Lo farà candidandosi nella lista “Casa Livorno” che sosterrà Luca Salvetti.
L’Avis è un’associazione di enorme importanza, la sua funzione nel Sistema Sanitario Nazionale è decisiva per la qualità del servizio stesso. La rete dei donatori Avis è il principale bacino da cui attingere per le necessità trasfusionali, la formazione e l’informazione capillare che l’Associazione svolge attraverso campagne ed eventi promozionali, così come le conferenze nelle scuole di diverso ordine e grado garantiscono la rigenerazione di questo bacino e la sua adeguatezza alle necessità di sangue e altri prodotti ematici. Il ruolo di chi assume incarichi preminenti in Avis è delicato e importante.
Per noi sono evidenti i motivi di inopportunità della scelta di Matteo Bagnoli, pur non sussistendo impedimenti di legge. Ci poniamo, e poniamo all’interessato, tre domande: ritiene opportuno rinunciare alla terzietà, partecipando in forma diretta a una competizione elettorale? Non crede che gli spazi per lo svolgimento pieno e sereno delle sue funzioni si restringano, in conseguenza della sua scelta? È consapevole che non tutti gli associati e i donatori potrebbero condividerla?
Mettiamo sul tavolo queste domande perché, nella nostra visione dei rapporti che devono intercorrere tra politica e Terzo Settore, specialmente dopo la recente profonda riforma, i piani di azione della prima e del secondo devono essere molto ben distinti e definiti.
Ci chiediamo anche come Luca Salvetti non si renda conto del problema, anzi sottolinei il ruolo di Matteo Bagnoli considerandolo, evidentemente, un valore aggiunto portato dalla sua candidatura.
Notiamo come certe pratiche di collateralismo tra politica e associazioni, tipiche di stagioni anche recenti, non siano affatto superate nemmeno da chi, come Luca Salvetti, si accredita come esponente di una rinnovata stagione della politica. Evidentemente tale rinnovamento, specie per il PD che ha scelto Luca Salvetti come proprio candidato, si riduce ad una mera questione lessicale.
Rivendichiamo la nostra alterità, nei contenuti e anche (forse soprattutto) nelle pratiche. A noi non sarebbe mai venuto in mente di proporre a un presidente di un’associazione del genere di candidarsi mentre è in carica. Nella nostra concezione i piani sono autonomi e ben separati, non si usa il volontariato come cornice e abbellimento, o come mezzo per ottenere vantaggi di immagine nella competizione politica.
A nostro giudizio è opportuna una riflessione da parte di Matteo Bagnoli e di chi lo ha proposto come candidato, che porti a una scelta conseguente”.
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