“Il massiccio ampliamento ed il potenziamento sanciti dall’Amministrazione Trump, faranno della base militare di Camp Darby e del vicino Porto di Livorno il più grande polo di stoccaggio e di smistamento di materiale bellico di tutta Europa.
Un primato triste ed allarmante del quale la città ed il suo porto avrebbero fatto volentieri a meno. Proiettili di artiglieria, bombe per aerei e missili, testate di enorme potenza ed altro ancora, saranno caricati su due convogli ferroviari che tutti i giorni faranno la spola tra la base americana ed il nostro porto per essere successivamente imbarcati su grandi navi. Ecco”il regalo”di Donald Trump ai cittadini livornesi e non solo, un regalo “infiocchettato” dal governo italiano e avallato con il consenso multipartisan della Regione Toscana e dei Sindaci di Livorno e Pisa.
Del piano di ristrutturazione della base sappiamo poco o niente, perché coperto ovviamente da segreti militari. Certo è che questi, non possono superare il diritto di informazione sulle ripercussioni che si determinerebbero in termini di salute e sicurezza sui cittadini, pertanto chiediamo alla Regione ed alle amministrazioni locali di informare preventivamente la cittadinanza a tutela della Salute pubblica e della tutela ambientale.
Non occorrono invece studi specifici ed approfonditi per capire che un incidente potrebbe avere conseguenze drammatiche se non catastrofiche per la popolazione.
Il Porto di Livorno, rientrando a pieno titolo negli scali a rischio di incidenti nucleari, è soggetto al piano di emergenza esterno previsto dalla legge sulla prevenzione e sul rischio di incidenti nucleari.
La legge infatti, prevede l’obbligo da parte degli Enti locali e della Protezione civile, di informare la popolazione in caso di incidente e di rendere noto ai cittadini il comportamento da tenere per salvaguardare la propria salute e sicurezza.
Ad oggi le sole certezze, oltre ai lavori in corso che proseguono a ritmo incessante all’interno della struttura, sono la mancata informazione alla popolazione che continua ad esser tenuta all’oscuro di tutto.
In questo contesto che fa sentire il cittadino piccolo piccolo,inorridisce il fatto che mentre nel nostro porto transitano strumenti di morte, in altri porti invece viene negato alle Navi ONG il diritto di sbarcare esseri umani”.
1 Comment
amaranto67
22 Aprile 2019 at 14:20pecunia non olet…. andatelo a di ai lavoratori che ci danno da mangia alla famiglia che sarebbe meglio fossero disoccupati.