Nella prima seduta del consiglio comunale il neo sindaco Luca Salvetti tende la mano alle opposizioni, manifestando la volontà di dialogare e confrontarsi con tutte le forze non di maggioranza, le opposizioni insorgono contro la giunta e i “soliti” metodi del Partito Democratico di occupare tutti i posti, a partire dalla presidenza del consiglio alla quale il Pd non intende rinunciare. Pietro Caruso (Pd) già dalla prossima seduta potrebbe essere eletto presidente.
Il giuramento del sindaco e la replica delle opposizioni
Salvetti ha prestato giuramento invitando a “mettere a disposizione della città, impegno e serietà. Gli interessi dei singoli o delle forze politiche – ha sottolineato il sindaco – devono necessariamente passare in secondo piano rispetto ad una visione collettiva che abbia il bene della nostra città come vero riferimento di ogni azione, atto o confronto. Non mancheranno fasi di confronto anche duro, ma mi auguro che lo spirito democratico, il dialogo e il sentimento di collaborazione guidino tutti noi”.
Non mancano parole di elogio alla giunta, in particolare nei confronti di Raspanti, Lenzi, Cepparello e Garufo. Poi la risposta delle opposizioni che insorgono dopo la comunicazione di Paolo Fenzi (capogruppo Pd) sull’indicazione di voto per Caruso presidente del Consiglio. Romiti (FdI) e Vaccaro (Lega) protestano contro il metodo Pd “il sindaco dice di volere un confronto e di non considerarci opposizioni, ma poi nei fatti agisce secondo gli schemi del Pd, occupando tutte le posizioni
L’intervento più battagliero, arriva dall’esponente di Potere al Popolo, Aurora Trotta, la più giovane tra i banchi del consiglio. “Questa giunta non sembra aver imparato dagli errori passati. L’esito del ballottaggio rappresenta la volontà dei livornesi di rifiutare un governo di destra, non certo appoggiare una giunta gestita dal Pd. Il segretario del Pd Rocco Garufo è sintomo delle vostre dispute interne, la scelta di Gianfranco Simoncini come assessore al lavoro, colui che ha accompagnato alla chiusura le grandi fabbriche di questa città nel suo ruolo in Regione, è sintomo di una mancata consapevolezza di ciò che è avvenuto negli ultimi vent’anni”.
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