No allo sfruttamento, garanzia di maggiori tutele e diritti per i lavoratori interinali del porto di Livorno. Il Consiglio regionale approva all’unanimità una mozione presentata dai consiglieri di Sì-Toscana a sinistra, Tommaso Fattori e Paolo Sarti, che accolgono e sottoscrivono un articolato emendamento presentato dal consigliere Francesco Gazzetti (Partito democratico).
La mozione impegna la Giunta regionale ad attivarsi “nell’ambito delle proprie competenze, nel momento in cui le organizzazioni sindacali ne facessero formale richiesta”, per sollecitare “l’apertura di un tavolo di trattativa tra le agenzie interinali, le ditte che utilizzano il lavoro portuale interinale e le organizzazioni sindacali dei lavoratori, al fine di creare condizioni di lavoro dignitose e sicure e maggiori tutele e diritti per tutti i lavoratori interessati”.
Le organizzazioni sindacali di categoria, si legge nel testo della mozione, “denunciano da tempo i casi di sfruttamento estremo di cui sarebbero vittime i portuali interinali del porto di Livorno”, che nei giorni scorsi “hanno dichiarato uno sciopero per denunciare le condizioni di lavoro in cui versano: contratti giornalieri che si ripetono per anni senza nessuna possibilità di stabilizzazione; ritorno a missioni giornaliere anche per i lavoratori storici a cui non viene riconosciuta alcuna professionalità, costretti a passare da contratti annuali a contratti giornalieri; lavoro a chiamata senza che sia riconosciuto alcun tipo di indennità”.
Questa situazione, si legge ancora nella mozione, “è sostanzialmente determinata dalle agenzie interinali, a partire dalla stessa Agenzia per il Lavoro Portuale ALP (costituita nel giugno del 2013 dalle principali imprese operanti nel porto con la partecipazione maggioritaria dell’ex Autorità Portuale di Livorno, la quale opera fornendo manodopera temporanea specializzata avvalendosi anche di personale somministrato) e dalle tante ditte che utilizzano questa categoria di lavoratori maggiormente esposti a dinamiche lavorative potenzialmente lesive delle tutele e dei diritti”.
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