Soni 700 i casi di melanomi, 6500 tumori epiteliali, 30 linfomi cutanei, all’anno in tutta l’area vasta nord ovest. Ecco i dati resi noti dai professionisti dell’ASL Toscana nord ovest durante il 40° meeting di Rimini nella sezione dedicata alla salute. Come già lo scorso anno, anche in questa occasione la Regione Toscana ha partecipato al Meeting Salute, portando le sue eccellenze tecnologiche e la sua capacità di innovazione organizzativa.
Giovanni Bagnoni, direttore della dermatologia di Livorno e responsabile della Melanoma Skin Cancer Unit, ha presentato questa nuova realtà assistenziale della quale fanno parte, oltre alla ASL, il CNR e l’Azienda Ospedaliero – Universitaria Pisana. E’ questo il primo esempio di rete integrata che lega enti diversi (ospedali, CNR, Università, imprese, ecc.) avendo come unico e specifico obiettivo il miglioramento continuo della diagnosi e cura del paziente con neoplasia cutanea. Grazie alla stretta collaborazione con le attività di ricerca condotte nell’ambito dell’oncologia dermatologica da CNR-IFC, questa struttura è stata recentemente accreditata presso il Consiglio Superiore di Sanità come struttura di riferimento per IATRIS (Italian Advanced Translational Research Infrastructure).
Sempre Bagnoni, insieme a Marco Laurino di IFC-CNR, ha evidenziato l’importanza della telemedicina ed in particolare della teledermatologia, ovvero quel sistema che, sfruttando le più moderne tecnologie informatiche, consente di condividere immagini e diagnosi tra professionisti e pazienti non necessariamente vicini tra loro.
Anche per l’ematologia sono state presentate le più innovative tecnologie, grazie alla presenza di Enrico Capochiani, direttore dell’oncoematologia livornese che ha illustrato le più recenti novità in tema di linfomi cutanei e sistemici. I casi sono in aumento ma le nuove terapie garantiscono la guarigione in un’alta percentuale.
“La più importante sfida per la medicina dei prossimi anni – sottolinea il dottor Capochiani – è rappresentata dal coinvolgimento congiunto di professionisti provenienti da esperienze diverse (ecografisti, radiologi, ematologi, dermatologi, bioingegneri, ecc); è questa l’essenza di un nuovo modo di fare medicina che si chiama medicina traslazionale”.
Molto apprezzate anche le valutazioni effettuate dal direttore della sezione di medicina nucleare di Livorno e presidente ADI Toscana (Associazione Dietologi Toscani), Fabrizio Malvaldi che ha approfondito le questioni legate agli stili di vita e ad un corretto regime alimentare, come elemento in grado di ridurre l’incidenza di patologie arterosclerotiche, metaboliche e oncologiche.
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