Consueto step settimanale sugli sviluppi ormai imminenti della crisi di Governo con il nostro collaboratore Sergio Nieri. Senza escludere possibili riflessi del nuovo clima politico sul piano locale.
Insomma Sergio, siamo ormai ai dettagli?
“Pare di si’, ma mai dare nulla per scontato quando lo scenario è cosi’ imprevedibile.
Stando agli ultimi sondaggi, la crisi di credibilità di Salvini, che pure aveva rovesciato il banco, sta ormai logorando qualsiasi “contro narrazione” di una crisi che il Capo dello Stato e il Presidente del Consiglio designato stanno “accompagnando” verso un Porto sicuro.
Un Porto italiano, ma anche un Porto necessariamente europeo, con i suoi vincoli sui processi di spesa e di investimento.
Il Conte prima maniera, quella che cercava di accontentare Salvini con un occhio di comprensione al Movimento Cinque Stelle, riteneva che quei vincoli potessero essere superati grazie ad una prospettiva di crescita che ahimè non si è realizzata secondo i parametri molto ottimistici stimati dal Prof Savona, e che comunque erano legati ad una ripresa massiva degli investimenti pubblici.”
In effetti, se non produci fai debito e la ripresa dei consumi è stata molto flebile, nonostante gli interventi sociali. Sono mancati i tempi.
“Esatto, di fatto l’unico intervento serio di infrastrutturazione che si ricordi è quello legato al tragico crollo del Ponte Morandi, mentre come noto tutta la partita dello sblocca cantieri è stata congelata per evitare di fare nuovo debito e risvegliare cosi’ una procedura di infrazione già evitata ai primi di luglio da un Conte ormai nell’orbita dei poteri europei”.
Da qui i “no” che probabilmente hanno accorciato la vita politica a Salvini…
“Certo. Oltretutto poi la depressione europea ha inciso anche sulla prospettiva di ottenere in via d’urgenza una redistribuzione automatica dei migranti che intanto approdavano alle coste italiane grazie alle operazioni di rescue condotte dalle Ong e contrastate dal solo Viminale per limitare l’immigrazione clandestina dei naufraghi africani.
Uomini e donne condotti privatamente in salvo dalle Ong per motivi umanitari.
E i Porti di approdo europei, questa forse la sconfitta piu’ grave di Salvini, ma anche di Conte, sono tornati ad essere esclusivamente “italiani” in mancanza di una seria normativa sovranazionale che disciplinasse seriamente la redistribuzione dei migranti fra i paesi “europei” e la concezione stessa di “Porto sicuro”.
Da li’ in poi è stato “Salvini contro tutti”, ma cosa potranno fare realisticamente Pd Cinque Stelle ora che si trovano insieme nella tolda di comando?
I tempi non giocano a loro favore, anche perché le regionali della prossima primavera in Emilia Romagna e in Toscana saranno dirimenti per il futuro.
Una eventuale sconfitta elettorale degli uni o degli altri (a meno che non si alleino) determinerebbe la fine anticipata di un Governo che non potrebbe blindarsi in Parlamento di fronte a un Centro Nord (e parti significative di Sud) schierato totalmente con l’opposizione.
Prima o poi il conto della democrazia reale arriva.
Per questo ritengo che, complice una Europa finalmente generosa grazie alla riapertura dei Porti, sarà chiesta la flessibilità necessaria per trasformare i “no” opposti a Salvini in “si” e poi affrontare il nodo fiscale sulle famiglie in senso moderatamente espansivo (nulla a che fare con la Flat Tax salviniana).
Il prezzo da pagare sarà probabilmente il ripristino della Legge Fornero e una revisione complessiva del reddito di cittadinanza, mentre non è escluso che riprendano fiato il bonus Renzi (si parla di 125 euro in busta paga) e una forte incentivazione alla produzione green.
Hai parlato di Toscana, ma a Livorno che succederà?
Non credo granchè nel breve.
Salvetti è percepito dalle gente come un “patriota livornese” ed ha piu’ volte sottolineato come l’esperienza della precedente Amministrazione 5S fosse stata fallimentare.
Ipotizzare tracce comuni in questa prima fase di governo locale è improbabile, anche perché il Sindaco sta cercando di imprimere al Comune un ruolo di protagonista diretto nella ricostruzione post alluvionale e negli eventi culturali pur dovendo spesso lavorare nelle code di atti ricevuti dal passato.
I media locali sono poi totalmente dalla sua parte con una malinconica inclinazione al “velinismo” di una trentina d’anni fa.
Tuttavia il Pd odierno, molto attento al tema ambientale, e l’area “socialista”del M5S locale hanno a mio giudizio comuni sensibilità che potrebbero essere valorizzate dal programma del nuovo Governo Nazionale (tipo lo Stop agli inceneritori) e in piu’ occasioni sono stati registrati punti di vista convergenti sui sistemi di accoglienza nelle politiche migratorie locali.
Vedremo con curiosità le ricadute sul dibattito locale.
Per finire, cosa pensi di questa apertura di Grillo al Pd?
Il vecchio Guru di Marina di Bibbona ha la vista lunga e dopo avere incassato una serie impressionante di sconfitte con Di Maio a capo del Movimento, ha ritenuto di dovere rilanciare con Conte, personaggio assolutamente indecifrabile e mutante, ritenendolo forse il leader potenziale e duraturo di una nuova Area di Centro Sinistra di cui i 5 Stelle di D’Uva e Patuanelli potrebbero diventare il polo attrattore per tutta la società civile.
Nello schema di Grillo il Pd sarebbe un serbatoio di consenso di cui i 5 Stelle al potere si nutrirebbero per sferrare l’attacco finale all’ex alleato Salvini.
Uno schema bipolare con un Pd gregario dei 5 Stelle, dunque, che fino a qualche settimana fa sarebbe stato assolutamente impensabile.
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