“Quanto appena annunciato dal sindaco e dall’assessora all’ambiente ci lascia stupiti in quanto va in senso esattamente contrario a quanto previsto dal programma di mandato dove si annunciavano misure di prevenzione e riduzione della quantità di rifiuti prodotti nonché di azioni che mirino a limitare al massimo l’utilizzo della plastica – recita il comunicato a firma del Movimento Cinque Stelle.
L’unica differenziazione infatti che viene fatta è quella dei cittadini in due categorie, cioè tra quelli che devono rispettare orari e calendario per gettare i rifiuti e quelli che invece possono farlo quando vogliono, anche più volte al giorno e per ogni tipologia di rifiuti, e che quindi non saranno invogliati né a ridurre l’acquisto di prodotti con contenitori in plastica né a differenziare correttamente i rifiuti.
La possibilità infatti di aprire il cassonetto un numero infinito di volte contraddice i principi base delle buone pratiche di riduzione dei rifiuti, specie quelli indifferenziati. La prima conseguenza sarà la diminuzione della percentuale di raccolta differenziata (che a maggio scorso aveva raggiunto il ragguardevole risultato del 70%), e l’impossibilità di spegnere l’inceneritore, se non aumentando i costi spedendo i rifiuti in altre regioni.
Il sospetto è che questa misura prepari il terreno per un rinvio sine die della chiusura dell’impianto di Livorno (peraltro già rimandata al 2023, nonostante gli impegni sottoscritti da Salvetti per la chiusura nel 2021), con buona pace di chi aveva creduto all’adesione ai principi ambientali, rivelatasi solo di facciata, da parte di questa amministrazione comunale; già molti si sono resi conto di questo durante l’ultima mezza maratona di Livorno, dove una città che si era dichiarata “plastic free” si è rivelata “plastic full”.
L’emergenza ambientale diventa così solo uno slogan da proclamare in alcune occasioni, contraddetto regolarmente nelle azioni concrete. Per un’applicazione dei principi ambientali è necessario non fare passi indietro, ma procedere nella direzione intrapresa con il porta a porta ed adottare qui i promessi “interventi puntuali” (cosa si attende, ad esempio, a modificare l’orario di ritiro del pap in Venezia?). Ogni azione che dia segnali di ripensamento ed arretramento rischia di essere la prima di molte altre, in quanto i cittadini che hanno faticosamente adottato comportamenti virtuosi si sentiranno vessati e discriminati, anche considerando che la promessa tariffa puntuale con queste iniziative rischia di non vedere mai la luce”.
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