Nell’ambito delle iniziative previste per la Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti (SERR), dal 16 al 24 novembre, Legambiente Livorno ha proposto al Comune di Livorno e ad Aamps s.p.a. un piano integrato per la riduzione dei rifiuti domestici, avviando un percorso che potrà coinvolgere associazioni, comitati, scuole, imprese e tutti i cittadini livornesi.
“Abbiamo deciso di proporre a Comune ed Aamps un piano ambizioso per la riduzione dei rifiuti domestici – dichiara il Presidente di Legambiente Livorno, Andrea Romano – anche in base a varie esperienze già sperimentate positivamente in altre città, per rendere permanente e strutturato l’impegno di tutta la comunità livornese per la riduzione dei rifiuti, in modo da trasformare l’appuntamento annuale della SERR anche in una occasione per analizzare i risultati registrati nei mesi precedenti, programmando le attività per l’anno successivo”.
L’assessore alla gestione rifiuti Giovanna Cepparello: “La vera sfida culturale, oggi, sta nella riduzione della produzione dei rifiuti. La domanda principale che tutti noi dovremmo porci di fronte ai molti rifiuti che produciamo ogni giorno non dovrebbe essere semplicemente ‘dove li butto?’, ma piuttosto ‘come faccio a produrne di meno?’ Non è un processo facile, ma sta anche alla politica facilitare le tante strade che possono essere percorse”.
“La raccolta differenziata ha raggiunto a Livorno il 68% circa – dichiara il presidente di Aamps Raphael Rossi – È un risultato lusinghiero che dobbiamo consolidare e incrementare. Ora concentriamoci sulla riduzione di tutti i rifiuti anche con le azioni proposte da Legambiente”.
Il piano prevede una serie di iniziative da organizzare, in merito alle tre frazioni di rifiuti che presentano le maggiori criticità di raccolta e trattamento, sia in termini economici che ambientali:
1) frazione organica: è la frazione differenziata più pesante (circa il 23% del totale RSU)
2) plastica usa-e-getta: è la frazione più voluminosa, il cui riciclo è spesso problematico.
3) frazione indifferenziata: non riciclabile, lo smaltimento rappresenta un costo finanziario e un danno ambientale.
L’obiettivo generale del piano è quindi quello di evitare il più possibile la produzione di queste tipologie di rifiuti, attraverso una serie coordinata di iniziative che coinvolgano soggetti economici, istituzionali, mondo del volontariato, quartieri e famiglie.
Nello specifico il progetto prevede
per i rifiuti organici :
-monitoraggio della diffusione dei composter domiciliari e di comunità
-piano di diffusione capillare dei composter presso: abitazioni private con terrazzo/giardino/orto; condomini con chiostra/giardino o altri spazi adeguati; scuole di ogni ordine e grado, dotate di spazi adeguati; parchi cittadini, orti sociali, mense, mercati ortofrutta
-modalità di incentivazione: sconto sulla parte variabile della TARI; corsi di formazione per compostaggio, lombricoltura, spreco alimentare, distribuzione gratuita di composter e controlli periodici sull’effettivo uso; ritiro e distribuzione del compost di qualità non auto consumato.
Per i rifiuti indifferenziati
Obiettivo: ridurre la produzione di rifiuti indifferenziati, stimando un utilizzo di circa 17.000 pannolini usa-e-getta ogni giorno a Livorno, circa 6 milioni l’anno, un quantitativo che può arrivare a costituire un terzo della frazione indifferenziata.
– piano di diffusione capillare dei pannolini lavabili (più sani, ecologici ed economici degli usa-e-getta, con risparmio stimato per la famiglia di almeno 1.000 euro per ogni bambino)
– donazione di kit di pannolini lavabili ai neo-genitori
– informazione tramite opuscolo presso reparto maternità, pediatri,
distretti socio-sanitari
– utilizzo dei pannolini lavabili all’interno degli asili comunali
-ricercare sponsor e/o fondi pubblici per il finanziamento del progetto
per la riduzione dei rifiuti da imballaggio e per la diffusione dello sfuso.
Obiettivo: ridurre la produzione della frazione multi-materiale, che tra le frazioni differenziate è la più voluminosa e la più complessa da riciclare.
–diffondere ulteriormente le fontanelle di alta qualità per l’approvvigionamento di acqua da bere
– diffondere le milk-slot machines per l’approvvigionamento di latte
– moltiplicare le occasioni di acquisto di prodotti sfusi all’interno della grande
distribuzione, attraverso specifici accordi: alimenti e bevande, detersivi, cosmetici
– incentivi per i negozi di quartiere “tutto sfuso”
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