I porti dell’Alto Tirreno sono sotto controllo. È questo il messaggio chiave che è emerso oggi dal Comitato di Igiene e Sicurezza convocato dall’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale per far fronte all’emergenza Coronavirus. È stato l’Ufficio della Sanità Marittima, preposto ai controlli in mare dei casi sospetti, a certificare come nel contesto di riferimento i tecnici lavorino a pieno regime perché non ci sia alcuna possibilità di diffusione del contagio da mare a terra. Tutte le navi comunitarie ed extra-comunitarie sono infatti tenute a richiedere la libera pratica sanitaria all’USMAF prima di poter accedere nei porti. Le navi che provengano da scali portuali nazionali o che effettuino transiti nazionali non hanno lo stesso obbligo, ma devono comunque segnalare all’USMAF casi di sospetta malattia infettiva a bordo. Durante la riunione è emersa poi la necessità di veicolare tutte le informazioni sul Coronavirus attraverso il sito web dell’Autorità di Sistema Portuale, in cui verrà aperta una sezione dedicata. L’Autorità di Sistema Portuale ha inoltre informato i presenti di aver sollecitato le imprese operanti in porto e, in particolare, i datori di lavoro ad aggiornare il documento di valutazione del rischio, adottando tutte le misure di prevenzione previste dalle circolari del Ministero dalla Salute. La Direzione sicurezza e ambiente dell’Ente convocherà presto le imprese che ancora non hanno risposto alle richieste. Da parte dell’associazione di Spedimar è infine stato rivolto al Ministero delle Infrastrutture l’appello a chiarire una volta per tutte che le merci non sono contagiose. Il virus ha infatti tempi di sopravvivenza molto inferiori a quelli impiegati da una nave cargo proveniente dalla Cina per raggiungere il nostro Paese. «Il nostro settore – ha detto la presidente Gloria Dari -ha già subito molti danni. È opportuno trovare una linea comune a livello nazionale per evitare ingiustificati allarmismi». «Nei porti di riferimento stiamo adottando tutte le misure di prevenzione necessarie e la collaborazione con le altre istituzioni è massima- ha detto il presidente dell’AdSP, Setfano Corsini -Continueremo a lavorare perché venga tutelata la salute dei lavoratori».
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