Cigl chiede la ripresa dei turni pre-covid. I dipendenti Neri chiedono di tornare allo stipendio normale.
Il 27 maggio il Mit (ministero dei trasporti) ha emesso un’ordinanza che concede alle Capitanerie di porto l’organizzazione dei servizi di rimorchio delle navi in base al calo dei traffici verificatosi a causa dell’emergenza coronavirus.
“La capitaneria di Livorno – riferisce Giuseppe Gucciardo della Filt Cgil – il 1° giugno ha emanato a sua volta un’ordinanza, valida fino al 31 luglio e rinnovabile, a seguito della richiesta presentata dalla società armatrice Neri (concessionaria esclusiva a Livorno del rimorchio via mare) di rimodulare il servizio stesso.
In sostanza a partire dal 1° giugno la concessionaria Neri può svolgere il servizio con 6 rimorchiatori invece di 8. A bordo di ogni imbarcazione lavorano 3 persone, con questa ordinanza 6 persone restano a casa con ammortizzatori sociali. “Stare a casa per un operativo della Neri – denuncia Gucciardo – significa perdere tra il 20 e il 30% del salario. La Capitaneria di porto inoltre avrebbe potuto consultarci e magari la questione poteva essere discussa insieme per attenuare l’impatto sui lavoratori, e la società Neri poteva andare avanti come è stato fatto fino ad ora perché il ricorso al fondo di integrazione salariale in via straordinaria per i marittimi ‘Solimare’ non gli comporta oneri economici aggiuntivi”.
“Stiamo tornando alla normalità – sottolineano i dipendenti – ridurre il servizio proprio nella fase di ripresa non trova logicità”.
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