“Nella zona della raffineria ENI di Stagno a Livorno perdurano da tempo emissioni di maleodoranze e di polveri – afferma Giacomo Giannarelli (capogruppo in consiglio regionale M5s) – emissioni verificate personalmente dal Movimento 5 Stelle durante le molteplici visite ai cittadini del luogo. Per comprendere le possibili fonti emissive e supportare l’opera di ARPAT, che ad oggi non è riuscita nell’intento di far cessare definitivamente le problematiche ambientali e sanitarie già riscontrate più volte, in data odierna, oltre a presentare un’interrogazione in Consiglio regionale, ho anche sollecitato l’intervento del NOE, della Capitaneria di Porto di Livorno, della Forestale e della Finanza.”
“Il 5 luglio 2020, poi, per molte delle aziende dell’indotto Eni dovrebbe cessare la CIG Covid-19 e molti lavoratori, soprattutto delle aziende esterne in subappalto, rischierebbero il posto di lavoro. I permessi e le ferie per molti di essi sono già stati utilizzati, così che a breve ci potrebbero essere molti lavoratori senza uno stipendio. Occorre pertanto attivare subito un tavolo regionale per scongiurare questo grave impatto sui livelli occupazionali. In un simile contesto siamo preoccupati anche per eventuali rischi di incidenti che possono scaturire da possibili riduzioni di personale impiegato nelle manutenzioni. Ricordo che l’impianto Eni di Stagno, e non solo quello nella zona, è considerato a rischio rilevante in soglia superiore – conclude Giannarelli -“.
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