“L’ordinanza del Consiglio di Stato, pur senza disporre la sospensione immediata dell’aggiudicazione del servizio disposta dalla Regione Toscana a favore di Autolinee Toscane (gruppo francese RATP) – si legge nella nota a firma Mobit – fa riferimento al ‘…contenimento dei maggiori oneri gravanti sulla finanza pubblica…’
Il confronto su tali maggiori oneri non deve porsi tra i costi attuali (dovuti ad atti d’obbligo imposti unilateralmente dalla Regione), ma tra le offerte in gara.
Mobit ha presentato la miglior offerta tecnica ed un’offerta economica superiore a quella di Autolinee Toscane di poco più dell’1%. Mobit conferma, come costantemente fatto fino ad oggi, proprio nel rispetto degli esiti della gara, il contenuto integrale dell’offerta presentata.
Per contro, la Regione, già con DGR 281/20, ha assicurato ad Autolinee Toscane un aumento di corrispettivo pari quasi al 7%. Quindi ben più dell’offerta di Mobit. E con la DGR 573/20 ha promesso ulteriori risorse.
In conclusione la Regione, ancora prima della sentenza definitiva, vorrebbe avviare il servizio alle condizioni dell’offerta dei francesi, peggiore tecnicamente, assegnando loro risorse complessive che sopravanzano l’offerta di Mobit!
È un maggior costo di circa 17 milioni di euro l’anno (187 milioni per la durata dell’affidamento) che finirebbero dalle tasche dei cittadini toscani a quelle di una società straniera monopolista (per legge) a casa propria.
Mobit continuerà nella vigilanza ed in ogni intervento per scongiurare forzature, e a segnalare ogni misura che pervenga grottescamente ad assegnare il servizio all’offerta peggiore, pagandola più di quanto costerebbe l’offerta migliore! – conclude la nota -”.
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