“Quella di Borgo Cappuccini non è una pedonalizzazione quanto piuttosto una vera e propria privatizzazione della strada – si legge nella nota a firma di Alessandro Perini (Lega) -. Di privatizzazione si deve parlare quando si decide di chiudere al transito e, peggio, al parcheggio dei residenti, un lungo tratto di strada pubblica per ‘tavolizzarla’ a tappeto con ombrelloni, sedie e tavolini di locali privati. Viene da sé che al disagio diffuso di chi non potrà più usufruire della pubblica via deve aggiungersi il disagio dei residenti che avranno sicuramente a che fare, come già in altre zone della città, con schiamazzi incontrollati, assembramenti, abbandono di bicchieri e mozziconi di sigaretta. Ovviamente c’è da augurarsi che la zona non si trasformi anche in un orinatoio a cielo aperto, e anche questo è uno scenario già visto e rivisto. Per quanto riguarda la perdita di parcheggi l’assessore prova a tranquillizzare dicendo che‘saranno sostituiti da nuovi stalli bianchi nelle vicinanze’, ma anche qui si dimostra ben lontana dalla vita reale dei suoi concittadini. L’assessore Cepparello evidentemente ignora che se si porta la movida in una zona del centro cittadino non basta poi pitturare di bianco gli stalli per garantire il rispetto dei parcheggi ‘riservati’ ai residenti. Senza controlli e sanzioni costanti verso chi non rispetta le regole sappiamo bene che i parcheggi promessi resteranno solo sulla carta dei giornali.
Non sono affatto chiare le motivazioni alla base della scelta assunta dall’assessore Cepparello e dal sindaco Salvetti. Si dice che questa decisione serva a sostenere i commercianti (per i motivi già elencati non aiuta certo gli abitanti). Personalmente ho portato avanti per mesi tante proposte in favore dei commercianti, eppure non si può non rilevare come tante attività del Borgo Cappuccini non possano che risentire della deviazione del traffico su altre strade. Al netto di tutto questo emerge indirettamente l’identikit dei beneficiari del provvedimento: i titolari di locali e attività legate alla movida. Questo diventa un provvedimento non più generale ma strettamente rivolto ad alcuni specifici soggetti. Un provvedimento ad personam.
Qual è il valore aggiunto di interesse dei residenti a fronte di un provvedimento del tutto sbilanciato a favore di pochi gestori di locali? L’assessore si giustifica dicendo di essersi confrontata con i residenti. Questo a me non risulta e infatti i residenti hanno scoperto la ‘bella notizia’ attraverso il post di un ex calciatore del Livorno Calcio, anch’egli titolare di un’attività interessata all’arrivo della movida. Mi risulta, invece, un incontro informale e basato sul passaparola, partecipato solo dai commercianti. Quindi un incontro al quale si riesce a partecipare solo se in stretto contatto con sindaco e assessore. Viene il dubbio che si sia trattato di un incontro tra amici. Capite bene, allora, che resta ben poco chiaro anche il percorso attraverso il quale vengono assunte decisioni come questa. Un percorso incoerente e in cui si procede per strappi con la cittadinanza. In sintesi: un percorso a colpi di ‘pallonate’, per rimanere in tema di amicizie – conclude la nota -”.
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