Un imprenditore labronico di 63 anni, rappresentante di commercio per conto di svariate aziende nel settore degli alimenti e delle bevande, ha evaso 100.000 euro di IVA vendendo prodotti enogastronomici del territorio toscano ma anche di altre realtà regionali, come tartufi, vini pregiati, salumi e formaggi. L’attività non è sfuggita alle fiamme gialle che con successive e mirate investigazioni hanno scoperto che l’imprenditore non soltanto ometteva sistematicamente la registrazione dei ricavi conseguiti e la presentazione delle dichiarazioni ai fini delle imposte sui redditi e dell’IVA (550.000 euro il totale degli incassi occultati), ma ha distrutto, facendo perderne traccia, tutta la documentazione contabile, pensando così di poter impedire la ricostruzione del proprio volume d’affari. Comportamento sanzionato invece sul piano penale, avendo i finanzieri denunciato l’uomo alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Livorno per l’ipotesi di reato di occultamento o distruzione di documenti contabili dalla quale, in sede processuale, potrebbe scaturire la pena della reclusione fino a 6 anni. Le indagini, iniziate nel febbraio scorso e proseguite a margine dell’emergenza sanitaria, sono state condotte per contrastare quei fenomeni di illegalità che, nell’attuale quadro socio-economico, risultano maggiormente lesivi degli interessi erariali e delle regole della concorrenza e del mercato.
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