Al botta e risposta avvenuto ieri sulle frequenze di Telecentro 2 tra il socio Navarra, il sindaco Salvetti e il dg Mariani, puntuale giunge la replica del presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli: “Il Sindaco di Livorno, Luca Salvetti, a cui riconosco grande impegno nel tentare di trovare un assetto societario capace di mettere sicurezza il Livorno Calcio, ha provveduto, nei giorni scorsi, a convocare un incontro in conference-call a cui ho partecipato insieme al Segretario Generale, avv. Emanuele Paolucci. L‘incontro e‘ terminato, su indicazione del Sindaco Salvetti, con l’impegno che gli avvocati di Aldo Spinelli e di Navarra si ritrovassero insieme per definire una proposta di accordo per salvare il Livorno Calcio.
L’indomani, in previsione del Consiglio di amministrazione, diversi consiglieri avevano manifestato l’intenzione di dare le dimissioni se il signor Carrano non avesse “materialmente” provveduto al pagamento di quanto dovuto affinché il Livorno Calcio fosse messo in condizione di sicurezza. In tal modo, con le dimissioni, si sarebbe aperta la strada per formare un nuovo assetto societario. Nulla di tutto ciò è avvenuto, anzi, si è assistito ad un grottesco scambio di accuse di responsabilità per il mancato compimento “dell’operazione“ volta a mettere in area di sicurezza il Livorno.
Chiarisco subito che la ragione esposta da ogni protagonista è quella di avere certezza che i propri interessi venissero garantiti e salvaguardati. Credo che sia corretto chiedere che vengano salvaguardati i propri interessi; si dimentica però un piccolissimo particolare: il Livorno Calcio ha una scadenza il prossimo 16 dicembre e a quella data si può aprire il baratro del fallimento. Perché? Il Livorno non ha adempiuto al pagamento degli emolumenti di luglio-agosto (rimane il dubbio se ci sia un margine interpretativo, vista la particolarità dell’attuale stagione sportiva. Contare su ciò, al momento, mi appare, almeno un atteggiamento non responsabile), se si dovesse aggiungere il mancato rispetto della scadenza federale del 16 dicembre pv, saremmo al capolinea. Rimane aperta, altresì, il problema della sostituzione della fideiussione non regolare depositata per la copertura dello sforamento budget.
Se l’epilogo dovesse essere quello sopra evidenziato, tutti i protagonisti di questa disdicevole vicenda dimenticano che, fallendo il Livorno Calcio, ogni possibile interesse personale sarebbe inesistente o meglio non si avrebbe nessuna possibilità di salvezza personale. Ognuno sarebbe additato di una responsabilità conclamata: di aver chiuso una storia calcistica gloriosa come quella del Livorno Calcio, per un miope interesse personale. Non c’è più tempo di sfide o accuse, è il tempo di agire.”
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