Alla fine dell’anno è arrivato il momento giusto di mettere in evidenza cosa sta accadendo alla società Livorno Calcio, sfortunatamente dobbiamo basarci solo su intuizioni derivate dalle poche notizie attendibili che arrivano.
Innanzitutto dopo la fuoriuscita del Gruppo Carrano dobbiamo dire che permane grande confusione in società. Non è chiaro se la ricapitalizzazione annunciata in pompa magna dal Presidente Heller come grande traguardo e deliberata all’unanimità dai soci di fronte ad un notaio (dunque vincolante) sia ancora in atto o no. L’impressione è che Spinelli abbia dato credito ai “piemontesi” che nel frattempo si sono divisi e moltiplicati con la cessione del 17% da parte di Sicrea (Carnaglia) a Presta. Allora ora sono 3: Carnaglia rappresentato da Casella, Aimo e Presta tutti al 17% che dovranno ‘pareggiare’ i 613.000 Euro versati da Spinelli il 16 dicembre, un vero e proprio banco di prova dei soci. Se ciò non accadesse a breve termine pensiamo che lo stesso Spinelli agirebbe, decretando il suo pagamento come parte della ricapitalizzazione e, di conseguenza, facendo ridurre ai soci che non versano le rispettive quote e non è escluso che ciò avvenga subito nei confronti dei “romani” Navarra e Ferretti detentori del 39% (21+18).
Detto questo dobbiamo però notare come, in perfetta conformità col passato, continui la poca cura riguardo all’immagine del Livorno calcio e la cosa non è da poco. Come appare sui media il Livorno attualmente? Quale appeal può avere per un giocatore cui viene offerto un ingaggio? Pare sia cosa di cui non importi a nessuno in società.
Tutto comunque verte sulla gestione degli svincolati, l’assurdo comportamento sia di Carrano che dei soci tutti che hanno creduto alle sue promesse ritardando l’intervento, ha prodotto un danno enorme alla società. Il danno non consiste solo nella perdita a campionato in corso di 4 giocatori più o meno validi per la categoria, ma nel fatto che avviene a zero, senza alcun compenso pecuniario per la società stessa che si troverà costretta a sostituirli con altri che andranno acquistati pagandoli. Sentendo le ultime dichiarazioni del DS Rubino pare non esista nemmeno interesse a tentare di far restare nessuno di questi per la conclusione di questo campionato.
Ma c’è un’altra emergenza cui far fronte subito, la fidejussione da sostituire perché se è vero che con l’uscita dei 4 svincolati (con l’aggiunta di Maiorino che non vuole più giocare per il Livorno e non si capisce perché non si sia unito a loro) si alleggerirà il monte ingaggi, senza fidejussione però non si potrà operare sul mercato e nemmeno tesserare Mazzarani, il quale non crediamo voglia attendere i soliti tempi di mercato degli ultimi anni (leggasi agire nelle ultime 24 ore). C’è comunque un’altra scadenza di cui nessuno parla ed è quella dell’8 Gennaio quando il Giudice deciderà sul reclamo della Pro Vercelli. Presentarsi a quella data senza aver ancora sostituito la fidejussione metterebbe sicuramente in imbarazzo il Giudice stesso ed in caso di accoglimento del reclamo verrebbero non solo sottratti al Livorno i 3 punti conquistati sul campo a Vercelli, ma probabilmente anche quelli ottenuti in gare nelle quali sono stati impiegati giocatori acquistati senza fidejussione approvata. Un disastro. Se Spinelli aspetta di vedere se i “piemontesi” onoreranno i loro impegni per depositare la fidejussione (tanto può farlo solo lui in tempi brevi) ha fatto male i calcoli, perché il tempo non aspetta nessuno e la farsa Carrano dovrebbe aver insegnato qualcosa anche a lui.
In tutto questo si innesta il rimescolamento dirigenziale che è già avvenuto, infatti il DS Rubino è stato affiancato da Nelso Ricci, uomo di fiducia di Spinelli, che dovrà: 1) Supervisionare le operazioni o 2) Guidarle strategicamente? Non è chiaro, così come non è chiaro ancora come Rubino abbia accettato la cosa.
Restano comunque le passività societarie, è possibile sperare di sapere una volta per tutte a quanto ammonta il debito del Livorno? E’ chiaro che è stato questo lo scoglio che ha impedito l’entrata in campo di Navarra, il quale ha evidenziato come l’assunzione di responsabilità da parte di Spinelli non sia stato nessun gesto da salvatore della patria, ma semplicemente una riparazione delle ‘furbate’ precedenti di cui lo stesso avrebbe risposto in caso di fallimento. Le scadenze comunque restano, con quella di Febbraio sullo sfondo, ed è augurabile si arrivi a delle decisioni immediatamente, senza dover aspettare di trovarsi a ridosso delle stesse. Anche questo servirebbe a ridare una qualche credibilità ad una società che al momento ne ha davvero poca.
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