Gli esponenti di Fratelli d’Italia Francesco Torselli e Marcella Amadio, esprimono le loro preoccupazioni per gli ultimi decessi avvenuti all’ospedale di Livorno e puntano il dico contro la Regione, a loro avviso, non in grado di garantire la salute all’interno della struttura.
“La Regione Toscana, evidentemente, non è più in grado di garantire la salute dei pazienti ricoverati agli Spedali Riuniti di Livorno, per questo è necessario che il Ministero della Salute intervenga immediatamente e invii dei suoi ispettori per verificare quali sono le condizioni della struttura”. La richiesta arriva da parte del presidente del gruppo di Fratelli d’Italia in consiglio regionale, Francesco Torselli, e dalla dirigente nazionale livornese del partito di Giorgia Meloni, Marcella Amadio, dopo il secondo decesso avvenuto a causa del New Delhi.
“L’assessore Bezzini – spiegano Torselli e Amadio – prenda atto di non essere in grado di garantire la salute e l’incolumità di chi viene ricoverato negli Spedali di Livorno, faccia un passo di lato e si affidi agli Ispettori del Ministero della Salute. È intollerabile che nel 2021, nella prima struttura sanitaria di una città importante come Livorno, vi siano dei pazienti, ricoverati per una semplice polmonite, che dopo poco tempo muoiono con il Covid-19 o con l’enterobatterio New Delhi. Ma stiamo scherzando?”.
“Abbiamo chiesto – proseguono i due esponenti di Fratelli d’Italia – direttamente al presidente Giani di intervenire, presentando un’interrogazione in aula per capire quali siano le sue intenzioni. L’inadeguatezza dell’assessore Bezzini nel gestire questa grave situazione, che potrebbe diventare gravissima se non controllata per tempo, ormai è palese”.
“Se è vero che il direttore generale degli Spedali Riuniti ha avviato un’indagine interna, vorremmo conoscerne gli esiti. Siamo fortemente preoccupati per la salute dei livornesi – conclude Amadio -. Sono già partite le indagini della Procura, ma serve una presa di posizione forte da parte della Regione. E’ auspicabile la sostituzione del direttore generale e di quello sanitario del nosocomio livornese”.
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