“Stiamo vivendo in un’epoca caratterizzata dall’emergenza sanitaria e dai cambiamenti climatici. Il migliore alleato per contrastare questi disastri sono le piante – si legge in una nota a firma Marco Dinetti
responsabile ecologia urbana, Lipu – BirdLife Italia – il verde attraverso la fotosintesi clorofilliana mitiga il clima, produce ossigeno e rimuove gli inquinanti dall’atmosfera (incluse le temibili polveri sottili, che trasportano anche i virus, incluso il Covid). Per queste ragioni -insieme ad altri numerosi “servizi ecosistemici”- bisognerebbe fare di tutto per non perdere una sola foglia di alberi e siepi.
Purtroppo sta avvenendo l’esatto contrario, nonostante le raccomandazioni che gli esperti lanciano ormai da alcune decine di anni. Il nuovo dossier presentato oggi dalla Lipu – prosegue la nota – aggiorna quello precedente realizzato nel 2018, mostrando una ampia serie di nuovi interventi di gestione scorretta del verde pubblico a Livorno, avvenuti nel 2020 e nei primi mesi del 2021. Da notare che non sono da meno diversi privati, che seguono il cattivo esempio della pubblica amministrazione.
Le potature drastiche (capitozzature, speronature, sbrancature, cimature e interventi simili) non fanno altro che indebolire le piante: tutti capiscono che da una ferita di ampie dimensioni entrano germi e batteri che infettano la parte, e che sia il braccio di una persona oppure il ramo di un albero è la medesima cosa. Tanto che qualche settimana fa, durante un violento temporale, i pini caduti erano stati pesantemente potati. Abbiamo presentato questi casi a esperti di chiara fama, che ci hanno risposto che la causa della loro destabilizzazione è da riferire alle potature errate avvenute nel passato.
Le capitozzature – continua la nota – avvengono peraltro in violazione dello stesso Regolamento comunale del verde urbano pubblico e privato, ma anche del Decreto Ministeriale sui criteri ambientali minimi (CAM).
Per questo motivo abbiamo segnalato questi casi alle forze dell’ordine, da cui ci aspettiamo che facciano rispettare leggi e regolamenti.
Un altro tema attuale, sempre relativamente al verde urbano, è quello della compensazione. Facendo riferimento al progetto in corso lungo il viale Petrarca, negli ultimi giorni sono stati abbattuti gli ultimi due grandi platani che ancora rimanevano in piedi. L’aver piantato dei nuovi alberi in spazi angusti e inadatti non ripagherà di certo i benefici andati distrutti (un platano maturo assimila ogni anno 436 kg di anidride carbonica, contro i 5 kg di uno di nuovo impianto). Per i residenti, ma anche per la cittadinanza in generale, questa è una autentica ‘beffa dopo il danno’. Vogliamo solo sperare – conclude la nota – che nel futuro si cambi decisamente rotta, seguendo le indicazioni degli esperti ma anche le prescrizioni normative, a tutto vantaggio di un ambiente ricco di biodiversità, più bello e sano”.
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