“La chiusura anticipata della procedura di concordato è un risultato straordinario costruito con grande determinazione dalla Giunta Salvetti fin dall’inizio del mandato – si legge in una nota a firma congiunta Articolo Uno, Casa Livorno, Futuro! e Partito Democratico – Ora si potrà tornare a parlare di investimenti e si potranno riorganizzare i servizi come la raccolta dei rifiuti porta a porta. Si chiude dunque un capitolo sofferto della vita di aamps, iniziato dalla Giunta Nogarin, con l’apertura del concordato preventivo in continuità”.
“Ma che cosa è successo in realtà? – continua la nota -. La storia è confermata da tutti, addetti ai lavori e non. Su indicazione dei tecnici il Sindaco Nogarin nel 2015 aveva optato per una ricapitalizzazione di aamps poi, all’improvviso, a Livorno arrivò un gruppo di persone inviate da Grillo e Casaleggio che in pratica esautorarono l’allora primo cittadino di Livorno per imporre il concordato in continuità come soluzione ai guai dell’azienda labronica.
Quando si fa un concordato, solitamente i creditori si accordano per una cifra che difficilmente supera il 40% di ciò che uno deve avere. Incredibilmente, il concordato impostato dai 5 Stelle alla fine ha fatto avere alle banche e agli altri creditori una cifra pari all’87%.
In più, l’operazione ha determinato spese accessorie per oltre un milione di euro. Ma soprattutto ha ingessato e bloccato per cinque anni l’azienda che non ha più potuto costruire il proprio futuro.
In contemporanea i soldi per onorare il concordato sono stati presi direttamente dalle tasche dei cittadini livornesi, ribaltando i crediti inesigibili Tia nella Tari – che in quegli anni è cresciuta del 12% – con i cittadini coscienziosi e puntuali nei pagamenti che si sono trovati a ripagare anche le quote di chi era moroso.
Questo, in poche parole, il concordato pensato e imposto da una amministrazione guidata da Nogarin incapace di tenere la schiena dritta. Uscire da quel concordato un anno prima, risparmiando anche un bel po’ di soldi, vuol dire sottrarsi a uno strumento pensato in maniera cervellotica non solo incapace di fare il bene dell’azienda, ma addirittura in grado di azzopparla e condizionarla per tanti anni.
Ecco perché c’è da brindare alla fine del concordato, non perché ha funzionato, ma piuttosto perché salutiamo una delle scelte più scellerate che questa città abbia dovuto sopportare.
Un ringraziamento deve essere riservato soprattutto ai lavoratori sottoposti a flessibilità e precarietà fino a quando non si è insediata questa amministrazione, che ha costruito i percorsi per favorire la stabilizzazione del personale in sintonia con le organizzazioni sindacali.
aamps ora potrà entrare da subito in Retiambiente e guardare con fiducia al futuro, contribuendo a costruire l’economia circolare toscana – conclude la nota –“.
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