“Non sono passati neanche 20 giorni da quando Salvetti autopromuoveva sé stesso e la sua giunta – si legge in una nota a firma Leonardo Apolloni (M5S) – elencando in conferenza stampa i 10 obiettivi raggiunti nel suo secondo anno, ed ecco che l’indagine del Sole 24 ore smonta la sua narrazione.
Nell’indagine denominata Governance poll, sul gradimento dei sindaci dei capoluoghi di provincia, Salvetti, relativamente al solo secondo anno di mandato perde ben 25 posizioni.
Segno che il raggiungimento dei 10 obiettivi nel secondo anno da sindaco o è stato millantato o non viene avvertito dai livornesi come prioritario, il che forse è anche peggio.
Insomma, c’è poco di arrampicarsi sugli specchi, specialmente quelli del reame. In questo secondo anno, nella percezione dei livornesi, Salvetti è andato peggio che nel primo. Infatti nel primo anno aveva già perso il 2,8% ma nel secondo ha perso il 4%.
In due anni ha perso quasi il 7%, secondo un trend negativo in forte crescita e nonostante non si ricordino atti amministrativi ‘pericolosi’ per il consenso.
Anzi, questa perdita di gradimento è insorta amministrando con l’intento ossessivo di aumentare il consenso e spesso blandendo nel cittadino quell’individualismo per cui ‘Livorno è la MIA città’ invece di promuovere il sentire di comunità per cui ‘Livorno è la nostra città’.
Nel passaggio dal ‘mio’ al ‘nostro’ poggia il futuro di Livorno e dei livornesi, giovani inclusi, ed è piuttosto evidente dalle sue uscite ‘inconsapevolmente divisive’, quanto dannose per se stesso e per gli altri, che la modalità amministrativa di Salvetti è un ostacolo insormontabile per il passaggio dal ‘mio’ al ‘nostro’.
Ma come si dice in livornese, Salvetti ‘è parecchio convinto’, che in italiano significa che è autoreferenziale e quindi derubricherà i risultati dell’indagine come normali fluttuazioni nel gradimento … che comunque come gradimento resta ancora in una buona posizione ecc…
Tutto plausibile, ma resta il segnale di una possibile perdita di efficacia di un’organizzatissima narrazione in cui tu racconti che stai facendo bene, mentre i cittadini iniziano a percepire che le cose stanno diversamente e finalmente cominciano a dirlo.
Personalmente, rispetto a molti dei miei cari compagni di viaggio, non ho mai avuto il minimo dubbio che Salvetti sarebbe riuscito a riportare le corse dei cavalli all’ippodromo, magari anche un po’ dopo rispetto a quando aveva proclamato, ma ce le avrebbe riportate.
Lo ha fatto perché è ‘parecchio convinto’ e non si è accorto che è passato un messaggio semplice quanto terribile per il suo futuro gradimento di sindaco, ovvero che si sono ‘scommessi’ 2,3 milioni di euro dei cittadini per delle corse dei cavalli.
Dovrà farne di cose buone nel terzo anno per recuperare la perdita di gradimento dovuta al fatto di aver “scommesso un ber mucchio di vaini dei livornesi alle ‘orse’.
Perché anche se purtroppo le corse dei cavalli interessano certamente qualche migliaio di persone, Livorno ha più di 150.000 abitanti e come diceva Totò, è la ‘somma che fa il totale’.
Ed i conti – conclude la nota – nonostante i racconti, iniziano a non tornare”.
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