Non c’è solo l’ippodromo che incombe sulle spalle del sindaco, da ieri anche le sorti della società di calcio della città sono ufficiosamente in mano al primo cittadino che ora dovrà sbrigarsi a trovare una soluzione se non vuol vedere la blasonata squadra cittadina esclusa da ogni campionato. Come nel caso del Caprilli il tempo stringe e ogni giorno che passa le soluzioni appaiono sempre più complicate.
Se il debutto dell’ippodromo è vincolato dalla decisione dei fantini di correre in una pista in condizioni non ottimali dal punto di vista della sicurezza, il futuro del Livorno calcio è condizionato dalla presenza o meno di un imprenditore solido, interessato a investire nella neo società labronica, e ad oggi la pista Bandecchi sembra quella la più percorribile. Se è appurato che l’imprenditore livornese, socio di maggioranza della UniCusano spa, non si è tirato indietro nel sostenere società sportive cittadine quali Pielle e Atletica Libertas, non sarebbe da escludere un suo interessamento alla prima squadra della città. D’altronde lo staff tecnico della sua Ternana, neo promossa in serie B, è diretto da un certo Cristiano Lucarelli, che il logo del Livorno calcio ce l’ha tatuato addosso, nessuno di noi non si immagina qualche pressione dell’ex bomber nei confronti del suo presidente concittadino.
Il tempo purtroppo è tiranno e se il sindaco non affretta i tempi (e vogliamo sperare che abbia già in serbo qualche soluzione praticabile), si rischia di fare la stessa “fine”del Trapani, escluso l’anno scorso dai campionati e ripartito solo quest’anno dopo un anno di stop e dopo aver acquisito il titolo sportivo di una società di serie D.
Ma l’ottimismo deve prevalere, dovremo essere fiduciosi che l’ippodromo riparta con la riunione di ferragosto e che il Livorno possa ritrovare la strada giusta tanto agognata dai tifosi amaranto, tanto sperare non costa niente.
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