Quello della Confesercenti è un cammino lungo, cinquantennale, un cammino che dall’anno della sua istituzione avvenuta a Roma nel 1971, non ha mancato di difficoltà e momenti bui, ma anche di cambiamenti e di sfide sul territorio che sono andate di pari passo con il cambiamento del nostro Paese e delle sue imprese.
Oggi, l’associazione di categoria italiana che forse di più rappresenta il commercio, il turismo, l’artigianato e la piccola industria, spegne cinquanta candeline e ha scelto per la Toscana la località di Campastrello (Castagneto Carducci) per festeggiare l’importante traguardo e per fare un bilancio, non solo in termini economici, di quasi due anni di pandemia.
«Sin dagli esordi, la nostra associazione ha accompagnato le trasformazioni che hanno investito la provincia di Livorno nel suo complesso – ha detto Maristella Calgaro, presidentessa provinciale della Confederazione – Seduti di fronte a me ci sono alcuni dei testimoni di quel tempo, a cui rivolgo i miei più sentiti ringraziamenti per aver speso una vita credendo nei valori della Confesercenti; altri purtroppo non ci sono più, ma le loro famiglie, a cui hanno trasmesso e tramandato questi valori, tengono vivo il loro ricordo». E poi, continua Calgaro, il monito sul covid-19: «Negli ultimi anni le imprese che rappresentiamo hanno avuto necessità sempre più complesse a cui la Confederazione, attraverso dei validi strumenti aggiornati, ha comunque saputo dare risposte. Dall’assistenza fiscale e in materia di lavoro, dal credito alla formazione fino ai servizi più recenti che guardano all’innovazione. In generale, nonostante il preoccupante aumento dell’inflazione, la crescita sostenuta del Pil oltre all’ottimo andamento della stagione turistica, lasciano ben sperare per il futuro».
Una giornata di festa quindi ma anche di riflessione, dove la tenacia del tessuto imprenditoriale regionale e provinciale viene fuori anche dalle parole di Riccardo Breda, presidente della Cciaa della Maremma e del Tirreno: «Negli ultimi dieci anni abbiamo creato un efficiente gruppo di lavoro in Confesercenti perché c’è stato soprattutto un importante gioco di squadra. Auspico che con i soldi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (lo stanziamento ammonta a un milione di euro), riusciremo a cogliere l’opportunità di rilanciare davvero non solo le imprese, ma anche il turismo della nostra costa».
Gli fa da eco Nico Gronchi, vice presidente di Confercenti e presidente per la Toscana: «La nostra è anzitutto un’azienda sociale che in regione conta più di 350mila associati e circa 300 addetti; il periodo forzato di chiusura di 154 giorni ha significato un vero disastro, e se siamo ancora qua, lo dobbiamo al grande lavoro di tutti quegli uomini e quelle donne che hanno fatto da “filtro” in questa tremenda situazione. Cinquant’anni non sono uno scherzo e il ruolo della rappresentanza politica ma anche associativa, è completamente cambiato. Adesso, dobbiamo occuparci di gestire questa fase di transizione e provare a dialogare con il governo e la politica».
All’orizzonte c’è la volontà di risolvere le criticità storiche che affliggono da sempre il nostro territorio e più in generale, tutta la Toscana costiera: fra le più note, la Tirrenica, il potenziamento della rete ferroviaria, gli investimenti sul sistema portuale, la penetrazione al porto di Piombino, la ciclovia del Tirreno, l’aereoporto dell’Elba e gli strutturali interventi di antierosione.
di Virginia Pedani
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