“Dall’effluvio di auto-incensamenti e auto-valutazioni del trio Salvetti-Giani-Casani riportato dalla stampa locale, si evince l’ennesima dichiarazione, incauta del Sindaco più auto blasonato d’Italia – si legge in una nota a firma Stella Sorgente (M5S) -. Mentre Casani parla di “data storica” e Giani ringrazia Gazzetti per aver lottato duramente per mantenere in bilancio cifre già previste da anni, Salvetti si lancia in un accorato ringraziamento ai due dirigenti che coraggiosamente hanno posto la loro firma sull’atto di cessione del diritto di superficie: una ‘firma pesante’, dice il Sindaco dall’alto della sua sapienza amministrativa”.
“In burocratese – prosegue la nota – quando si parla di “firma pesante”, ci si riferisce non solo a firme su atti importanti dal punto di vista politico, ma soprattutto atti che determinano responsabilità amministrative. Dal nostro umile punto di vista, vorremmo far notare che l’atto in questione è un obbrobrio amministrativo, oltreché politico”.
“Il fatto di cedere gratuitamente un’area così vasta ad un altro ente – continua Sorgente -, in attesa di future permute di immobili non ancora definite è già una questione critica, di per sé. La concessione di un bene a terzi, anche ad un altro ente, deve essere remunerativa per il Comune, con una valorizzazione del cespite. Ma cedere un bene oltretutto in presenza di una scuola attualmente in funzione non ci pare in linea con il Decreto legge 297 del 94, convertito nella Legge 23 del 96 Norme sull’edilizia scolastica e neppure con l’art. 826 del codice civile sui beni indisponibili”.
“In pratica, le scuole in funzione, come servizio pubblico, rientrano nei beni indisponibili, cioè nell’ambito di quei beni patrimoniali che non possono essere venduti o ceduti. Si possono cedere solo dopo essere stati sottratti alla loro funzione, ovvero solo quando cessano di essere scuole: quando i bimbi e il personale vengono trasferiti in un’altra struttura e l’immobile in questione non viene quindi più ricompreso nel patrimonio scolastico”.
“Salvetti dall’alto della sua superficiale sapienza risponderà stizzito, che ‘tanto quelle scuole andavano spostate in ogni caso’. È vero: c’era anche un progetto della precedente Amministrazione in tal senso. Ma non è questo il punto. La questione centrale è il tempo: per fare in fretta, non avendo il comune delle soluzioni alternative immediatamente percorribili per spostare la scuola ‘Ex Pirelli’ altrove, si è dovuto procedere a colpi di ‘firme pesanti’, per non allungare ulteriormente i tempi alle tradizionali calende greche e facendo sostanzialmente finta che le scuole non esistano come tali. Poi i ragazzi si sposteranno non una, ma due volte: prima in una scuola volano (ancora da realizzare) e poi in una nuova scuola ‘definitiva’ (ancora da finanziare e quindi lungi da realizzare), con evidenti disagi per il personale e per le famiglie e maggiore spesa di risorse pubbliche rispetto a quanto si sarebbe potuto spendere in assenza della furia dettata dalla realizzazione del nuovo ospedale in quell’area (non solo dell’ex Pirelli, ma anche del Parterre!)”
“In attesa degli autorevoli pareri degli illuminati avvocati prestati alla politica presenti in Consiglio comunale – conclude Sorgente – invitiamo il sindaco ad una più cauta riflessione su questi aspetti”.
Lascia un commento