Queste le parole di Mons. Paolo Razzauti alla vigilia del Santo Natale: “In questi giorni gli auguri si ampliano in ogni momento, si dilatano anche a persone non conosciute. Quanti auguri! Ma dietro quella frase che cosa c’è? Amore, amicizia, rapporti sociali e di lavoro, fraternità….ma anche convenevoli.
In questi giorni c’è la corsa al regalo “bisogna farlo”, sembra quasi che senza quello non ci sia festa; c’è la corsa al cibo …. bisogna mangiare bene e tanto….. corsa, corsa, corsa…. ma per che cosa? Siamo stati, o saremo, capaci di fermarsi anche pochi minuti per riflettere?
Per chi crede riflettere su un Dio che si fa storia, che assume la nostra umanità per “sporcarsi le mani” con noi, su un Dio che ci tende le sue mani per abbracciarci e farci sentire il calore dell’amore.
Per tutti, credenti e non credenti, cattolici o di altre religioni, vorrei che riflettessimo sul momento che stiamo vivendo da quasi due anni e che ci accompagnerà ancora per tempo; sì su questo momento, perchè mi sembra che dietro all’ “andrà tutto bene” si sia, invece , svelato il lato peggiore dell’umanità: gli uni contro gli altri, inquieti verso tutti e tutto, scontenti di ogni cosa….
Perchè? Perchè non riflettiamo ! Ci sono alcuni restringimenti, alcuni limiti che ci vengono messi ? Giusto, non giusto….non voglio approfondire ora (anche se ho la mia idea).
Scusate perchè, invece, non pensare a chi queste condizioni le vive ogni giorno della sua vita: bambini sfruttati nei lavori più rischiosi e pesanti, famiglie con bambini dietro fili spinati, donne ed uomini in cerca di una terra dove vivere in pace e con dignità, donne sfruttate e violentate, uomini che non hanno più la dignità di un lavoro…..
E noi ci lamentiamo per un divieto in più o meno? Non voglio rattristare il Natale, ma Natale è questo: due giovani che si trovano in viaggio, con un bambino che sta per nascere, e “per loro non c’è posto”.
Apriamo i nostri cuori e le nostre menti e rendiamoci, pur nelle diversità, più accoglienti gli uni verso gli altri.
Il mio augurio di Natale desidera andare verso tutti coloro che non appaiono mai sui social o nei video, ma che sono la colonna portante della nostra società. A tutti coloro che sono dietro la cassa di negozio, a coloro che vengono a raccogliere i nostri rifiuti, a coloro che hanno un lavoro “con i turni” e che, anche per Natale, lavorano per noi, agli infermieri e medici che ci hanno sostenuto e ci sosterranno in questa pandemia e non soltanto, a tutti coloro che in silenzio portano avanti la loro famiglia con dignità.
Vorrei alzare il mio grido per chi non ha lavoro o casa, chiedere a tutti di mobilitarsi perchè non chiudano altre attività a Livorno (lasciando centinaia di persone senza lavoro), vorrei gridare a tutti di “guardare” maggiormente al bene comune e non soltanto al proprio interesse.
Mi auguro una società dove il profitto sia a favore dei più poveri ed emarginati, dove ciascuno abbia la dignità un lavoro ed una casa. Ai nostri amministratori auguro di essere esempio continuo e stimolo per la ricerca di questo bene comune.
A tutti noi auguro una maggiore serenità e che possiamo guardare tutto e tutti più “in positivo” (anche se è rischioso questo vocabolo in questi tempi”), ma cerchiamo di esserlo e non manchi mai dentro di noi la speranza che va oltre ogni speranza.
Auguri, Buon Natale, Buon tutto a ciascuna e ciascuno di voi”.
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