“Da quando il Comune ha deciso di bloccare la concessione delle residenze – si legge in una nota a firma Usb Livorno – non è solo il mercato nero a guadagnarci. I veri effetti ricadono direttamente sulle persone. In questo caso vorremmo parlare di una ragazza che risiede a Livorno ormai da 5 anni insieme al compagno e un figlio minorenne.
Ha lavorato per diverso tempo in una RSA e nonostante le difficoltà economiche è riuscita a tirare avanti in questi anni, crescendo il propri figlio a Livorno. Bambino che frequenta le scuole ma non ha mai potuto avere un pediatra che lo seguisse. Tutto ciò perché vivendo in un alloggio definito “improprio” il Comune non ha mai voluto concedere neanche la cosidetta residenza fittizia.
Lunedì la ragazza si è presentata al consultotorio presso il padiglione 7 dell’Ospedale di Livorno dopo aver scoperto di essere incinta. E’ stata allontanata e privata delle cure del caso perchè senza residenza. Nonostante i numerosi interventi del nostro sindacato, per lei e per altre famiglie che si trovano nelle medesime condizioni, questa situazione non si sta sbloccando.
Non è accettabile che nella nostra città succedano cose del genere. Amministrazione e Prefettura devono intervenire affinché a tutti siano garantiti i diritti minimi sanciti dalla Costituzione. Chi vive a Livorno da anni – conclude la nota – deve avere subito accesso alla residenza fittizia senza se e senza ma”.
Non si è fatta attendere la replica da parte dell’Usl territoriale: “I servizi consultoriali di Livorno – si legge in una nota a firma dell’Ufficio stampa Usl Toscana nord ovest – accolgono ogni anno circa 30mila donne per problematiche di diverso tipo seguendo percorsi a loro specificatamente dedicati. Tra i grandi meriti del consultorio c’è sicuramente quello di avere da subito creato un clima di apertura che ha fatto sentire accolte generazioni di donne e in generale di utenti. I servizi, quasi tutti gratuiti, sono per la maggior parte svolti ad accesso diretto, quindi senza necessità di richiesta del medico curante, assicurando sempre una prima accoglienza. I Consultori rappresentano una delle rappresentazioni più conosciute e apprezzate della sanità territoriale”.
“All’interno delle strutture – prosegue la nota – lavorano gruppi collaudati, formati da equipe multi professionali con ostetriche, ginecologi, assistenti sociali e psicologi che operano in stretta collaborazione con gli enti locali e in rete con le altre strutture territoriali e ospedaliere. Il Consultorio è presente, come servizio di ascolto e aiuto e di tutela della salute, per donne, giovani, famiglie, con particolare attenzione ai soggetti più fragili”.
“Da sempre il consultorio è sinonimo di servizio a disposizione di tutti, un servizio che, pur nel pieno rispetto di quanto previsto dalle normative, non può fermarsi in base a limitazioni di carattere formale. Qualsiasi accesso negato non può che essere frutto di un fraintendimento – conclude la nota – e per questo invitiamo chiunque abbia riscontrato difficoltà nell’accesso al servizio a rivolgersi alla mail accoglienzaconscentro.li@uslnordovest.toscana.it indicando la modalità per essere contattati e poter così usufruire di tutte le attività offerte.
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