Tutto è pronto per la prima opera di Giuseppe Angelini sulla panchina del Livorno. Il palcoscenico sarà il campo di Poggibonsi dove il Certaldo sfiderà gli amaranto reduci dal brutto scivolone in casa contro il Perignano. Un appuntamento con la vittoria che il Livorno non può mancare, considerando che solamente tre giorni dopo la sfida contro il Certaldo, la Vecchia Unione affronterà la Cuoiopelli in un vero e proprio scontro diretto nel turno infrasettimanale. Angelini questo lo sa e non si lascia spaventare. Dalle sue parole infatti nasce un senso di tranquillità e determinazione, condito dalla voglia di vedere per la prima volta le qualità dei ragazzi amaranto liberarsi sul rettangolo verde. “Il gruppo è sano e ha lavorato bene.- sostiene Angelini in conferenza – In questi giorni ho capito che la qualità dei giocatori non è per questa categoria, come tutto l’ambiente che ruota attorno alla squadra. Poi ho visto il Livorno contro il Perignano, ed è stata una partita da questa categoria.”
Ovviamente, Angelini avrà più materiale nelle mani dopo aver visto la squadra giocare in campionato. “Non abbiamo tanto tempo, ma se continuiamo a lavorare così io sono tranquillo. Voglio provare a trasmettere il mio pensiero, la mia organizzazione. Il Livorno deve giocare nella metà campo avversaria e creare molte occasioni. Dietro questi fattori c’è il lavoro quotidiano. Un conto è allenarsi, un conto è andare a giocare contro altri avversari. I ragazzi sono stati bravi ad adattarsi a questa categoria. Adesso dobbiamo alzare il livello del gioco, anche se è già molto alto, pensavo ci fosse più divario.”
L’obiettivo è chiaro: dare un’impronta alla squadra rendendola ancora più compatta. Impronta che la curva ha provato a lasciare in Angelini, che dopo l’allenamento allo stadio ha avuto modo di conoscere e parlare con alcuni tifosi della Curva Nord. “I tifosi sono stati bravissimi. Non possiamo dire niente su di loro. Quando ti dicono che vogliono vedere una squadra propositiva che lotta su ogni pallone hanno ragione. Noi dobbiamo lavorare tenendo in considerazione anche la volontà di chi ci guarda, gli avversari devono avere un po’ di timore giocando contro il Livorno.”
Angelini si è espresso anche sulle quote e sul modulo: “I ragazzi giovani potrebbero giocare in qualsiasi squadra di Serie D. Dimostrano di poter vestire questa maglia. Tutti devono dimostrarlo, dal più giovane al più anziano. I nomi non fanno vincere la partita. Il modulo? Credo un 4-2-3-1 o 4-4-2. Ma facciamo anche presto a cambiare.”
Un nome che senza dubbio ha le qualità per alzare l’asticella è quello di Bellazzini. Fino a questo momento il ragazzo, per vari motivi, non è riuscito a mostrare la sua cristalleria lucidata. Il suo estro ed il suo potenziale saranno fondamentali per la squadra in queste uscite. “Bellazzini lo conoscevo già, è normale che tutti si aspettino molto da lui. Cerchiamo di metterlo nelle condizioni migliori per farlo esprimere al meglio. Come tutti si deve meritare la fiducia, questo lo sa. Mi aspetto il Livorno che ho visto in questi giorni, costruito sulla qualità e l’intensità.”
La premiere è vicina e la voglia del Livorno di fare il tutto esaurito è incontenibile. Gli attori non mancano, il direttore d’orchestra neanche. Sul copione, la parola da non dimenticare è sempre la solita, quella che è sospesa nell’ambiente da 8 mesi: vincere. Il momento di unirsi ancora di più è arrivato, per affrontare una tournée di sette partite che sarà un percorso essenziale per la nuova storia del Livorno.
di Jacopo Morelli
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