Finita la sofferenza di stagione consentiteci alcune riflessioni di fine anno, sulla base di quello che si legge e sente sulla stampa e nelle varie trasmissioni, in 5 punti:
- Si scrive e si dice che il Livorno ha vinto il campionato con 10 punti di vantaggio, giusto ma non era un campionato, ma il girone d’andata; quante volte abbiamo visto delle squadre crollare nel ritorno perché imbottite di giocatori ‘di nome’ e d’età che coi primi caldi sparivano?
- Si è letto un articolo che proclamava a gran voce il fatto che gli spettatori a Livorno in media siano stati nella stagione più che in C e in molte squadre di B: peccato che a Livorno per le gare in casa non c’era la diretta tv (contrariamente a B e C), conterà qualcosa?
- Il guaio dell’ambiente di Livorno è che c’è sempre una continua sopravvalutazione di tutto da parte della stampa locale che, anche se serve alla società come cassa di risonanza, ingenera però un controproducente senso di superiorità e molti giocatori, battendo il muso contro la realtà, non sanno poi come affrontare le difficoltà ed ecco le reazioni sproporzionate proprio da parte dei più ‘blasonati’.
- Attediamo gli sviluppi del caso Tau Figline consapevoli che la Procura Federale ha i suoi tempi, ma speranzosi che venga fatta giustizia in senso pieno. Questo senza sottacere il fatto che il Livorno in Eccellenza ‘disturba’ soprattutto dal punto di vista logistico parecchie realtà (vi sembra regolare che per una decina di volte si sia giocato in trasferta in campo neutro?); d’altronde il regolamento dice che “qualora accertato un illecito la squadra colpevole sarà retrocessa all’ultimo posto del torneo in cui ha militato”, qui si sta parlando di un’alterazione di una gara del triangolare di Eccellenza, dunque il Figline dovrebbe essere retrocesso all’ultimo posto dello stesso, con conseguente promozione da seconda del Livorno, sempre che il Tau ne esca pulito. Un eventuale reclamo del Maccarese che è stato eliminato in semifinale degli spareggi nazionali (i play off sono un’altra cosa) dal Livorno, ma avrebbe dovuto giocarla contro il Figline, sarebbe però irricevibile.
- Per tornare all’attualità anche se è difficile dare giudizi in corso d’opera esistono delle perplessità per alcune scelte societarie, l’anno scorso si è affiancato un DS (Braccini) ad un altro (Pinzani), quest’anno la cosa si ripete con Braccini e Califano, in tutti i casi comunque sarebbe bene scegliere i giocatori in sintonia col tecnico, dunque prima l’allenatore. Il calcio è uno sport di squadra e di movimento, se si pensa di impostare una squadra in Eccellenza o in D con la collezione di figurine, si commette lo stesso sbaglio commesso da Pinzani: primo correre, secondo tecnica ecc. La speranza tuttavia è che quest’anno non si scelgano i giocatori secondo le ‘amicizie’ ma secondo i dettami tattici dell’allenatore, cui tutto l’ambiente chiede personalità, forse questo è il motivo per cui tarda ad arrivare il nome, a meno che il prescelto non debba prima liberarsi da un altro impegno.
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