“Si continua nell’intento di voler poco alla volta sgretolare i diritti sanciti dalla legge a discapito della classe operaia – si legge in una nota a firma OR.S.A Mari e Porti – infatti, nei giorni scorsi, la nuova dirigente di APL nonostante il risanamento dei conti, nega di fatto
l’apertura ad un dialogo con le RSU (regolarmente elette), che da oltre un anno stanno appoggiando una vertenza, ai fini di eliminare la divisione tra lavoratori (vari art. 17) e arrivare ad un polo unico di manodopera nel proprio porto.
I vertici APL, come se non bastasse alle continue richieste di incontro delle RSU, da deterrente a tale discriminazione, non solo negano ogni tipo di negoziazione, ma minacciano la disdetta dell’ultimo contratto integrativo, mettendo in discussione anni di lotte, di benefici acquisiti e di miglioramenti delle condizioni
lavorative.
E per rincarare la dose, si pensa oltremodo ad escludere dalle chiamate a lavoro, tutto il personale, con limitazioni fisiche, (equivale a licenziamento) regolarmente certificati dagli organi sanitari competenti, derivanti da anni di duro lavoro e, turnazioni usuranti.
Persino l’autorità portuale non ha ancora dato risposta alla richiesta da parte delle RSU, per un tentativo di accomodamento, portando dunque alla proclamazione di 2 giorni più altre 72 ore di sciopero!!”
“L’organizzazione OR.S.A mari e porti – prosegue la nota – è vicina ai colleghi di APL e, sposa in pieno le battaglie portate avanti dalle rispettive RSU, sempre attenti a tutto ciò che comprende l’ambito portuale a livello locale e nazionale, cooperanti ed empatici su argomenti rilevanti quali sicurezza e, qualità del lavoro.
Di fatto OR.S.A mari e porti, è molto preoccupata per ciò che si sta prefigurando a Livorno, ciò potrebbe diventare ostativo su scala nazionale e, in altre realtà portuali, delineando un accanimento sulla forza lavoro, che prevede l’azzeramento dei propri diritti e, un discriminatorio abuso di potere nelle facoltà decisionali aziendale, non riconoscendo tra l’altro la rappresentanza Sindacale a tutela della classe operaia.
Rimarchiamo nel concludere: l’inammissibilità a procedere ad alcuna forma di speculazione al raggiungimento di scopi personali a discapito dei lavoratori, ci opporremo sempre e comunque, a tali abusi”.
Lascia un commento