Il titolo di questo articolo che per assonanza richiama la kermesse che avrà inizio tra poco in Venezia, potrebbe far sobbalzare sulla sdraio qualche eventuale lettore, il quale se avrà la compiacenza di seguirci fino in fondo potrà comunque comprenderlo. L’estate 2022 è stata marcata da 2 scandali che hanno interessato il Livorno spettatore: quello della partita Tau Figline (già, si giocava ad Altopascio anche se molti commentatori continuano a parare di Figline Tau) per cui si attende il processo del 10 Agosto; sarà importante al di là di eventuali appelli e ricorsi al CONI quella che sarà la sentenza emessa perché indirizzerà la possibilità stessa di fare ricorso. Una sentenza decisa, che non dia adito a troppe ‘interpretazioni’ potrebbe certamente precludere qualsiasi ricorso che in effetti potrebbe perfino aggravare la posizione di una società che dovrebbe (il condizionale è d’obbligo) essere accusata di responsabilità diretta, vista la presenza tra gli accusati del suo presidente. A proposito dei deferimenti, non è stato dato molto risalto alla conclusione del rapporto tra l’ex ds Frediani (livornese) e il Figline stesso; molti hanno parlato di farsa, di accordo tra le parti ecc., addirittura il Figline stesso ha negato che fosse il ds! Nessuno ha però preso in considerazione quello che potrebbe mettere la parola fine alla storia: una confessione, il che spiegherebbe bene la conclusione del rapporto.
Ma c’è poi stato il caso Pomezia da cui il titolo. I furbetti laziali hanno commesso grosse ingenuità, cominciando col far entrare gratis gli spettatori allo stadio dall’inizio della stagione. Ma come, in un periodo di crisi di tutte le società, in piena pandemia, c’è qualcuno che si permette di mostrare la propria non necessità di pur miseri incassi? Ecco come è stata allertata la Guardia di Finanza, che giustamente ha investigato ed ha scoperto una maxi evasione fiscale della società laziale per 4 milioni di Euro. E la FIGC? Non pare sia in atto una qualsiasi indagine, dunque dobbiamo ritenere che la promozione non dovrebbe essere nemmeno in dubbio. Ed ecco il motivo del titolo, per dirla con Totò nella Banda degli Onesti: passare dalla parte del rag. Casoria. Qualora si evidenziasse un non intervento della Giustizia Sportiva nei riguardi del Pomezia (i dirigenti non possono essere disgiunti dalla società) ma ancora di più del Figline (qualche ottimista valdarnese ipotizza una penalizzazione in D) ciò potrebbe far venire in mente a chi dirige il Livorno di ‘seguire le orme’ di costoro, cercando di raggiungere il proprio obiettivo anche usando modi non leciti. D’altronde questo è l’esempio che si dà quando si emettono sentenze o non si investiga, siccome tutti parlano di regole del calcio Italiano da rifondare (ultimo Gravina) speriamo che si inizi presto dalla base, per non lamentarsi poi di mancate qualificazioni ai mondiali ecc. Dunque NO all’Effetto Pomezia.
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