Cresce sensibilmente il traffico ferroviario nel porto di Livorno e nel suo comprensorio. Il primo semestre dell’anno si è chiuso con un aumento del 56,2% del numero complessivo dei treni terminalizzati, per un totale di 1368 treni e 21.975 carri (+39,3% sullo stesso periodo dell’anno precedente). Nel comprensorio sono 1682 i treni arrivati e partiti (+48,3%) e 26.340 i carri inoltrati (+31,4%).
I primi dati sull’attività di manovra ferroviaria nel porto preparati dal Servizio Studi e Statistiche dell’AdSP MTS mettono in evidenza lo stato di buona salute dello scalo labronico e definiscono meglio di ogni altra cifra le prospettive di sviluppo intermodale del Sistema.
Se da una parte l’AdSP sta premendo l’acceleratore in direzione della realizzazione della Darsena Europa, dall’altra non trascura l’importanza strategica dei collegamenti a terra.
Il traguardo da raggiungere è quello di creare le condizioni per arrivare entro il 2030 a spingere oltre il 25% la percentuale di container via treno, con una previsione di medio periodo che immagina via treno più del 30% dei container.
L’Interporto Amerigo Vespucci è parte integrante di questo progetto ambizioso. Non è un caso che il polo di Guasticce abbia chiuso il primo semestre con un aumento del 21,1% dei treni terminalizzati.
Da Maggio è praticamente raddoppiato il numero dei treni rispetto al semestre del 2021.
Si tratta di un dato che il presidente dell’AdSP, Luciano Guerrieri, considera significativo anche alla luce dei numerosi sforzi fatti in questi anni per trasformare il Vespucci in un moderno retroporto ben collegato allo scalo labronico e alle principali direttrici ferroviarie nazionali ed internazionali.
“Fin dai tempi di Gallanti, questa amministrazione non ha mai trascurato l’importanza strategica dell’Interporto, tanto da aver recentemente deciso di passare dal 9,59% al 30% delle quote azionarie. Oggi intendiamo continuare a partecipare al suo sviluppo” ha detto il n.1 dei porti di Livorno e Piombino.
Lo Scavalco ferroviario tra porto e interporto, finanziato e in via di realizzazione, e il progetto Raccordo, da poco finanziato (anche se non completamente) nell’ambito del contratto di programma RFI, sono alcuni dei tasselli di una visione di sistema che intende fare dell’intermodalità uno dei suoi punti di forza.
“In questi anni abbiamo lavorato incessantemente per arrivare ad una quadra sul progetto Raccordo” ha sottolineato Guerrieri.
“Si è trattato di un percorso lungo e laborioso che ha coinvolto non solo l’AdSP ma anche le associazioni di categoria, gli operatori e le altre istituzioni, a cominciare dal Ministero delle Infrastrutture e dalla Regione Toscana,” ha aggiunto.
“Se siamo arrivati ad ottenere nei giorni scorsi l’ufficializzazione del finanziamento del Raccordo lo dobbiamo proprio al lavoro di squadra che questo Sistema ha saputo mettere in campo: il fascio di binari con la linea che si estende da Pisa a Vada, a sud di Livorno, rappresenta un link fondamentale per garantire alla Darsena Europa le infrastrutture logistiche necessarie e per consentire al sistema porto/interporto di allacciarsi, tramite il bypass di Pisa, al nodo ferroviario fiorentino e, quindi, all’alta velocità delle merci”.
Guerrieri sottolinea come sempre più imprese ferroviarie si stiano insediando nel porto di Livorno, implementando i propri servizi ferroviari. “E’ un segnale importante per il nostro porto che conferma quanto di buono fatto in questi anni. La Darsena Europa e la cura del ferro sono i tasselli di una strategia che consentirà al sistema di proporre alle imprese e agli operatori un quadro chiaro e fattivo sulle potenzialità che siamo in grado di esprimere” ha concluso.
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