Chi è Mattia Lucarelli? Una domanda che sa di retorica. Ma non soffermatevi alla prima risposta utile che vi viene in
mente perchè di chi è figlio lo sappiamo tutti. E nemmeno alla seconda risposta. Perche’ anche suo zio è molto noto al di fuori del territorio labronico. La terza risposta, invece, quella giusta o se vogliamo essere precisi quella davvero
importante, vi è stata data al 59’ minuto della partita giocata fra Livorno e Seravezza, quando Mattia ha sfondato la porta avversaria grazie ad una bella intuizione di Lo Faso. Inevitabile la corsa sotto la curva nord, poco importa se i crampi sarebbero sopraggiunti prima del previsto. Lui voleva e doveva andare lì,a prendersi quegli applausi dal sapore di vittoria, a braccia aperte a gridare che quel cognome era solo una casualità perchè quel goal ci sarebbe stato comunque, a prescindere che discendesse ad una dinastia di calciatoti di valore o meno.
mente perchè di chi è figlio lo sappiamo tutti. E nemmeno alla seconda risposta. Perche’ anche suo zio è molto noto al di fuori del territorio labronico. La terza risposta, invece, quella giusta o se vogliamo essere precisi quella davvero
importante, vi è stata data al 59’ minuto della partita giocata fra Livorno e Seravezza, quando Mattia ha sfondato la porta avversaria grazie ad una bella intuizione di Lo Faso. Inevitabile la corsa sotto la curva nord, poco importa se i crampi sarebbero sopraggiunti prima del previsto. Lui voleva e doveva andare lì,a prendersi quegli applausi dal sapore di vittoria, a braccia aperte a gridare che quel cognome era solo una casualità perchè quel goal ci sarebbe stato comunque, a prescindere che discendesse ad una dinastia di calciatoti di valore o meno.
Ho visto in campo un buon giocatore che ha saputo aspettare il suo tempo, che si e’ messo al servizio della squadra e ha deciso di scendere di categoria senza per questo avere una atteggiamento di arroganza dettata dall’aver vissuto di persona il calcio professonistico. Questa non e’ la serie C e lo sapeva quando nel mese di Luglio ha deciso di accasarsi a Livorno. Vero anche che questa scelta e’ stata dettata da un amore profondo che solo chi è nato da queste parti puo’ compredere. Sembra impossibile parlare di Mattia senza ricordare tutti gli accadimenti che si sono susseguiti con prepotenza dagli anni 2000 ad oggi. Non possiamo negare che quando il suo nome è comparso sulle prime pagine dei quotidiani locali, un brivido di nostalgia non abbia scosso le membra dei tifosi veri.
E’ accaduta la stessa cosa anche a me, ma ricordo che soprattutto pensai “E’ forse matto? Un livornese nel Livorno, quanto di peggio si possa fare”. Perchè è vero, l’amore che abbiamo noi tifosi verso la squadra è immenso, genuino, radicato. Ma è altrettanto vero che dove c’è tanto amore si può trovare anche tanto odio; “odi et amo” diceva Catullo, sentimenti potenti e opposti che convivono simultaneamente nello stesso individuo. E che non perdonano, soprattutto se qui ci sei nato. Avevo il timore che una simile pressione dettata da questa convergenza di fatti potesse non giovargli. E non volevo che accadimenti precedenti influenzassero l’opionione pubblica in maniera errata. Il motivo di queste mie parole sta proprio nel rendere protagonista Mattia Lucarelli, non Mattia figlio di Cristiano Lucarelli. Credo sia un’onore per lui portare questo cognome, ma non deve diventere un onere da sopportare con fatica solo perchè si e’ troppo presi dal fare paragoni inutili; quelli, teniamoceli per una chiacchierata in famiglia con il fine di riempire il vuoto fra una portata e l’altra. Sicuramente ha le spalle abbastanza larghe da aver previsto tutto questo e ce lo aveva già fatto capire quando nella sua prima intervista aveva candidamente affermato che il suo calciatore preferito è proprio suo padre.
Sono fiera di essere figlia di mio padre ma io che sono affamata di parole, sono grata di non avere fra i parenti qualcuno che fa di cognome Baricco, Carofiglio, Ferrante. Il campionato è appena iniziato ma una cosa la posso dire con certezza, questo ragazzo ha coraggio e umiltà. E qui arrivo alla terza e unica riposta degna di importanza. Mattia è un difensore del Livorno, arrivato dopo una stagione giocata tra le fila della Pro Sesto; 19 presenze in serie C e una carriera ormai confermata nel calcio professionistico. Nel luglio 2022 sceglie di venire a Livorno e di scendere quindi di due categorie (la serie D questa estate era ancora una speranza ). Nella partita con il Seravezza ha finalmente dimostrato di quale pasta è fatto; dopo un primo tempo sicuramente non brillante a parte un tiro-cross alla scoccare della prima mezz’ora, nella ripresa ha saputo mettersi al servizio della sua squadra e ha intuito che fra i piedi aveva una chiara occasione da goal realizzata perfettamente. Qualcuno ha detto “la storia si ripete” mentre io invece vi dico che la sua storia deve essere ancora scritta.
di Agnese Gaglio
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