L’andamento dei lavori da cui passa lo sviluppo del porto labronico non è certo dei più veloci: pare che con le normative vigenti e con la revisione dei costi a seguito della crisi delle materie prime, non si riesca a fare di più.
L’Autorità Portuale del Nord Tirreno presieduta da Luciano Guerrieri sta lavorando per rimettere in piedi il programma già appaltato per la bonifica e il dragaggio delle aree dove sorgerà la Darsena Europa, piano sottoposto ad una pesante revisione dei costi: si è parlato di almeno 11 milioni in più rispetto all’appalto assegnato.
Tanti ancora i ritardi che stanno rendendo difficile mantenere la tabella di marcia programmata, uno tra tutti la conclusione del microtunnel sulla strettoia d’ingresso della Darsena Toscana.
Completato in forte ritardo per i sedimenti e l’inattesa falda acquifera, il microtunnel è comunque pronto da quasi un anno, con l’impegno dell’ENI di trasferirci le tubazioni oggi poggiate sul fondo del canale che condizionano il pescaggio delle navi: un’operazione più che urgente visto il costante aumento delle dimensioni delle navi.
Ma di contro c’è anche il fatto che l’ENI sta andando a rilento: un andamento troppo rilassato quello del gruppo energetico che sta preoccupando gli operatori portuali. Si parla addirittura di un ritardo di due anni.
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