Quanto ci piace il Livorno che corre, gioca, si diverte e soprattutto si porta a casa anche i tre punti? Se poi sono fondamentali per rosicchiarne un paio all’Arezzo non più capolista ancora meglio. Non sono state settimane facili per gli uomini di Collacchioni, Novembre non era iniziato sotto una buona stella nonostante fossimo comunque ai vertici della classifica. Può una squadra non convincere nonostante si trovi a lottare per il primo posto? Si’ ed era stato proprio questo il motivo dell’esonero; una squadra spenta a cui si chiedeva un po’ di cattiveria agonistica, e che non sembrava inopportuno pretendere viste le caratteristiche dimostrate in campo e i risultati che comunque sono stati ottenuti. La partita giocata ad Arezzo doveva essere un importante banco di prova ma nonostante il pareggio la squadra non aveva comunque convinto.
Opinione comune nel pensare che avessimo sprecato due punti visto la prova piuttosto appannata dei nostri; cambi non compresi e un comportamento atto a difendere un punto piuttosto che a provare a portarsi a casa una vittoria totalmente alla nostra portata. La panchina quindi risultava ancora piuttosto traballante alla vigilia della partita con L’Ostia Mare, gara che non poteva ammettere errori. Sulla carta, ennesima formazione proposta dal Mister e alcuni assenti che hanno fatto storcere il naso; in campo viene proposto inizialmente 3–4–2–1 con Vantaggiato pronto a ricevere palloni da insaccare e Francesco Neri situato in una posizione a lui forse poco congeniale e che ha infatti non lo ha aiutato ad emergere. Un primo tempo che nonostante il goal di Bruzzo su passaggio di Vantaggiato (unica nota di colore della gara per il nostro numero 10) era risultato piuttosto fiacco da parte dei nostri tanto è che allo scadere dei primi 45 ‘ di gioco De Cenco ha riportato il risultato in una situazione di parità.
Il tutto sembrava far presagire l’ennesima partita sprecata e carente di carattere, fino a che il Mister ha optato per tre cambi che hanno completamente fatto voltare faccia alla partita : Lucarelli, Torromino e Lo Faso e finalmente la notte si e’ fatta meno scura. Un terzino di dinastia reale con il buon vizio del goal che ha saputo riscattare qualche prestazione non proprio all’altezza, un attaccante affamato di vittoria che nel suo grido verso la tribuna dopo il destro che ha bucato la porta difesa da Borrelli ci ha fatto ricordare che i giochi sono ancora aperti e un Lo Faso che ha dimostrato ancora una volta di essere un fuori categoria, peccato solo per quella traversa che poteva trasformarsi in un 4 a 1, ma nonostante questo i suoi piedi sono fondamentali per il Livorno di quest’anno.
Finalmente una vittoria con la V maiuscola, un secondo tempo che ci ha ricordato perché siamo terzi in classifica a sei punti dalla capolista Pianese che affronteremo proprio Domenica a casa loro. Bene che questa sfida si giochi fra pochi giorni, dobbiamo prendere quello di buono è stato visto ieri e tenercelo stretto; la dimostrazione che il gruppo e’ coeso, che Collacchioni e’ ancora quell’uomo in grado di leggere e cambiare e le sorti della partita e soprattutto una gara senza paura perche’ forse è proprio questo che abbiamo letto negli occhi dei nostri ragazzi ultimamente, il timore di non poter osare e anche vincere. Ieri il Livorno ha giocato il suo secondo tempo in attacco, ci sono stati dei buchi in difesa ma sono stati prontamente coperti, non si e’ chiuso e grazie a questo ha giocato la sua partita. Qualcuno ha detto che in fondo non c’e’ troppo da essere contenti perche’ l’Ostia non e’ fra le nostre dirette concorrenti; sbagliato, probabilmente stiamo si’ giocando due partite diverse a livello di obiettivi ma comunque nello
stesso campionato e nessuna gara puo’ e deve essere sottovalutata (vedi pareggio dell’Arezzo contro il Montespaccato proprio nella giornata di ieri). Non bisogna aver paura di vincere, e forse anche questa squadra sta cominciando a capirlo.
Agnese Gaglio
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