Prima partita del girone di ritorno andata, il Livorno inizia questo nuovo anno e questa seconda parte di campionato con un pareggio che lascia l’amaro in bocca per tanti motivi. Eravamo un po’ tutti curiosi di vedere in campo gli amaranto visto gli innumerevoli cambiamenti che ci sono stati durante la sessione invernale di mercato, e quello che ci si aspettava era un cambiamento che effettivamente non si è fatto attendere anche se forse non totalmente nel modo che speravamo.
Paradossalmente, si è visto un mutamento nel reparto che forse credevamo quello più immune dalla critiche; la difesa infatti, escludendo Fancelli che è l’unico giocatore che ci sta garantendo una certa continuità, sembra fare ultimamente fatica a garantire sicurezza e stabilità. Sicuramente non possiamo incolpare solo Bettarini per il pareggio subito, colpevole solo di non avere ancora la maturità giusta per assicurarsi un posto da titolare.
La sensazione è che le insicurezze del reparto offensivo e i continui cambi di modulo abbiano influito negativamente sulla stabilità della squadra.
Però, il Flaminia era una nostra diretta concorrente e rispetto ad altre partite a cui abbiamo assistito, non possiamo non notare il fatto che il Livorno non ha abbassato la testa.
Vorrei iniziare l’anno evidenziando infatti gli elementi positivi da cui possiamo ripartire per sfruttare al meglio questo campionato di ritorno. Innanzi tutto la nostra garanzia che porta il nome di Andrea Luci, instancabile e sempre al servizio della squadra; nonostante la prova appannata del suo compagno di reparto Gianmarco Neri, il nostro capitano ha saputo gestire la partita in maniera esemplare sfiorando anche il goal che sarebbe stata una ciliegina sulla torta completamente meritata.
Bene anche il nuovo acquisto Filippo Lorenzoni; paga forse lo scotto di aver avuto poco spazio nella prima parte di campionato e quindi non è riuscito a garantire continuità ad una prova che però nella prima mezz’ora è stata molto buona, le sue doti da terzino si sono fatte subito notare. Infine, ho visto una squadra; subito dopo il secondo pareggio, per pochi minuti ho visto quello che per mesi abbiamo chiesto al Livorno: la cattiveria agonistica. Siamo ormai abituati a vedere partite dalla doppia faccia, partite che ci hanno visto subire il gioco degli avversari, partite poco incisive.
Nell’ultimo quarto d’ora soprattutto, il Livorno ci ha creduto. I risultati servono però, e la classifica piange. Ci sono delle situazioni ancora da risolvere d’altra parte, assemblare quasi una nuova squadra soprattutto a metà campionato non è un dato da non calcolare. E non è detto che sia finita qui. Ma sono tutte questioni che probabilmente sono state aperte in vista anche del prossimo campionato. Sono ancora troppe le incertezze e il tempo per fare gli esperimenti è scaduto, almeno per quest’anno.
Agnese Gaglio
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