“Stante gli episodi di questi giorni che hanno visto la Regione Toscana, per voce dell’Assessora Monni, affermare chiaramente che il futuro dell’inceneritore è solamente una prerogativa di Aamps e che l’amministrazione comunale ha comunque deciso di procedere con l’introduzione della “tariffa puntuale” in alcune zone della città, come Movimento 5 Stelle Livorno – si legge in una nota a firma Stella Sorgente – ci sentiamo nuovamente di intervenire.
Pressato dai media e da una buona parte dei cittadini, il sindaco è intervenuto sul tema inceneritore, scaricando di fatto gran parte delle responsabilità riguardo al suo futuro su Retiambiente e sulla Regione, ma adesso quest’ultima ha ipocritamente affermato (puntando evidentemente sul Gassificatore Eni?) che non è affar suo. Cosa intende fare il primo cittadino, visto che a questo punto il rimpallo è palese e che si rischia che tutto si scarichi sulla salute dei cittadini, nonché sul loro portafoglio?”
“E l’assessora Cepparello – prosegue la nota – che ormai sembra sparita irresponsabilmente da un dibattito che invece la dovrebbe vedere in prima linea a spiegare quello che sta accadendo, cosa pensa di fare?
Nell’ultimo consiglio comunale abbiamo assistito ad una sorta di commissariamento della sua figura da parte dell’assessore Simoncini su questa tematica, ma ricordiamo ai cittadini che proprio Simoncini, stante il suo noto passato, è uno dei soggetti che più rappresentano e interloquiscono con la Regione. Come possiamo quindi stare tranquilli?
In tutto ciò Aamps procede come se nulla fosse. Anzi, dopo un alert previsionale sui prossimi bilanci, si avvia l’introduzione della tariffa puntuale in alcune zone della città: guardate caso in quelle zone dove risulterebbe una percentuale della differenziata più alta.
Questo sicuramente andrà a generare ulteriori costi per i cittadini e anche su questo chiederemo riscontri precisi.
Precisiamo che saremmo favorevoli alla tariffa puntuale, ma in un contesto dove regna il caos, era proprio il caso di inserire adesso questa misura che per giunta discrimina una fetta cospicua di cittadini?
I livornesi sono sempre più irritati perché la città è palesemente sporca; non certo per colpa dei lavoratori, ma di una raccolta dei rifiuti nella quale ormai la differenziata non si fa più in interi quartieri, mentre in altre zone c’è un porta a porta ancora da rivedere.
I nostri amministratori dovrebbero dirci, in una simile situazione, quanto stia costando ai livornesi il calo netto di oltre il 6% dal 2019 della differenziata.
Confermiamo che alcune figure non si dimostrano certamente all’altezza del loro ruolo, prese come sono ad anteporre questioni ideologiche e personali al bene della città.
Serve intervenire celermente e non aspettare che le elezioni comunali del 2024 consegnino ad una auspicabile nuova amministrazione una città nuovamente ridotta in macerie”.
“In tutta questa confusione, manca all’appello il parere di Retiambiente, che naturalmente non proferisce parola.
Noi faremo la nostra parte – conclude la nota – aprendoci a tutte le forze politiche che non intendono continuare ad assistere a questo imbarazzo amministrativo”.
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