Termina in parità lo scontro tra Livorno e Pianese, un 2 a 2 a cui onestamente non potevamo chiedere di più. Questa squadra ha sparato tutte le cartucce a sua disposizione e considerato che i nostri avversari di domenica offrono il miglior calcio giocato del campionato, non possiamo ritenerci insoddisfatti. Peccato solo che abbiamo, al solito, sprecato la vittoria. Ma era quasi inevitabile, in quanto la squadra di Bonuccelli si è dimostrata superiore anche nel primo tempo nonostante fossero andati sotto di due reti. Ma è proprio lì che la Pianese ha dimostrato di essere squadra, nel non aver mai mollato e averci creduto. Ma d’altra parte, non è proprio questa mancanza di carattere che si rimprovera al Livorno da inizio campionato? Stupirsi quindi di come siano svolti i fatti mi sembra assurdo a cinque giornate del termine.
Siamo ancora in zona playoff ma troppo precari, vietato abbassare la guardia. Almeno questo obiettivo è importante tenerlo stretto. Sono giorni caotici in casa amaranto, la questione della cessione societaria potrebbe rendere ancora più instabile l’equilibrio precario a cui siamo stati abituati quest’anno ma auspico che si possa terminare questo brutto campionato, perché in altro modo non è possibile definirlo, nel miglior modo possibile. Un campionato che inizia dagli scorsi interminabili play-off e che si è trascinato malamente da un anno a questa parte. Ed è un peccato perché si sarebbe potuto fare di più se ci fosse stato un progetto, una linea guida, un’idea. Che speriamo di poter trovare il prossimo anno, qualsiasi sia la categoria.
Difficile pensare di andare oltre, ma in ogni caso dobbiamo imparare dagli errori commessi. E ripartire, da ciò che abbiamo di positivo. Un capitano che in nessuna partita ha mai smesso di crederci; Andrea Luci che anche al quarto goal dell’Arezzo ha continuato a provarci, che ha sofferto quanto l’arbitro ha fischiato poco prima che il suo destro entrasse in rete contro la Pianese. Un uomo che corre molto più di tanti ventenni, un uomo che ha tanto da insegnare alle nuove leve. Un uomo che ha molto da dare e che ha sempre lavorato a testa bassa. Anche questa domenica, migliore in campo insieme a Mory Bamba. Collacchioni ha dato fiducia all’ivoriano il quale ha saputo contraccambiarla a dovere e spero che questa iniezione di fiducia possa essergli utile nelle prossime gare. Credo, che si sarebbe potuto sfruttare diversamente Giuliani, un po’ appannato nelle ultime partite perché relegato in un ruolo, il terzo della difesa, a lui meno congeniale. E’ uno che corre sulla fascia, che crea dinamismo e risulta fastidioso quando si propone in fase offensiva. Un altro giocatore, su cui mi sentirei di puntare il prossimo anno. Perché è di questo che ormai dobbiamo parlare. Sperare in un buon piazzamento e cominciare a costruire. Se non è oggi, il Livorno deve comunque progettare per un domani che ci auguriamo migliore.
Agnese Gaglio
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