“Durante l’ultimo Consiglio Comunale – si legge in una nota a firma Coordinamento provinciale Rifiuti Zero Livorno – il sindaco di Livorno ha risposto a chi lo interpellava a proposito delle indagini della Guardia di Finanza su Aamps (eseguite su delega della Procura regionale della Corte dei Conti) parlando di notizia inesistente e di attività di indagine ‘assolutamente scontata’.
Secondo il sindaco è ‘naturale’ che di fronte alle nostre segnalazioni, come a qualsiasi notizia di possibile illecito, la magistratura proceda disponendo ispezioni, acquisizioni di documenti, ecc.
Invece non funziona affatto così.
Secondo l’art. 54 del Codice della giustizia contabile, il Procuratore regionale di fronte a segnalazioni o esposti può decidere anche la loro immediata archiviazione, nel caso in cui tali denunce manchino del requisito di ‘specificità e concretezza’.
Ai sensi dell’art. 51, la notizia di danno alle casse pubbliche è specifica e concreta solo se ‘consiste in informazioni circostanziate e non riferibili a fatti ipotetici’.
Una volta che la Procura decide di aprire un’inchiesta, anziché archiviare, allora può delegare la Guardia di Finanza a svolgere le attività istruttorie (art. 56)”.
“Speriamo così di aver chiarito al sindaco – prosegue la nota – che l’indagine in corso non è affatto un atto dovuto, ma è conseguente al riconoscimento della concretezza delle nostre segnalazioni da parte dell’Autorità giudiziaria contabile.
Non solo. Aamps ha già trasmesso qualche mese fa le proprie controdeduzioni alle nostre segnalazioni, ma evidentemente sono state giudicate irrilevanti o comunque non sufficienti a chiarire la posizione dell’azienda, tanto che successivamente la magistratura ha disposto ulteriori approfondimenti.
Per noi non è stata una sorpresa, visto che abbiamo allegato copiosa documentazione in cui la stessa Aamps si “auto-denuncia”, tra l’altro, per aver continuato a perdere milioni di euro l’anno con l’inceneritore.
Non serve, caro sindaco, farsi scudo del fatto che il concordato è stato validato dal tribunale fallimentare, perché il concordato è uno strumento che per legge serve solo a garantire ai creditori (Monte dei Paschi, gruppo Lonzi, ecc.) il regolare pagamento dei debiti accumulati dall’azienda a causa principalmente dell’inceneritore.
I debiti sono infatti stati regolarmente saldati, grazie ad un aumento della Tari di oltre il 15%.
Ma è stato proprio il sindaco a dichiarare pubblicamente nel 2019 che il concordato non aveva risanato l’azienda, che costava come prima. È stata poi Aamps nel luglio 2022 a dichiarare in atti che per evitare nuovi rischi di fallimento e nuovi aumenti tariffari l’inceneritore doveva essere chiuso entro quest’anno.
Non serve neppure tentare di mettere i lavoratori contro il movimento rifiuti-zero, mentre si dichiara che il comune intende internalizzare il personale di una ditta esterna, con un costo per i contribuenti quantificato da Aamps in oltre un milione di euro in più all’anno”.
“Nessun posto di lavoro viene messo in pericolo dalla nostra segnalazione – continua la nota -. È doveroso però sottolineare che l’internalizzazione dei lavoratori, oltre a pesare sulle casse pubbliche, non si può fare: secondo l’art. 16 del regolamento assunzioni del gruppo Retiambiente (di cui fa parte Aamps), in caso di internalizzazione di servizi le assunzioni devono essere considerate “ex-novo” e quindi effettuate tramite un concorso, che sia trasparente e imparziale come prevede la legge, non attraverso un bando che non prevede nessuna prova scritta, orale e pratica per alcuni tra i partecipanti”.
“In una società pubblica non si ‘regalano’ posti di lavoro senza nessuna prova di concorso ed a spese del cittadino: l’internalizzazione di un servizio deve essere conveniente per chi paga la bolletta Tari e deve seguire criteri di efficienza anche nella selezione del personale.
Invitiamo quindi il sindaco e tutti i consiglieri comunali, che hanno ricevuto in data 11 febbraio 2023 copia delle nostre segnalazioni e della relativa documentazione Aamps, a leggere bene quanto riportato in tali atti”.
“In futuro – conclude la nota – nessuno di loro potrà dire di non essere stato adeguatamente informato e documentato”.
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