“Poche ore fa, è stato sventato l’ennesimo tentativo di suicidio in carcere. Oggi, un detenuto di origini straniere, inavvertitamente e con destrezza, in una quiete insolita, ha appiccato un incendio nella camera di pernottamento”. Ne dà notizia la UILPA Polizia Penitenziaria di Livorno. “È stato un attimo che il fumo ha saturato l’ambiente, propagandosi nell’intero reparto e nei locali adiacenti, rendendo l’aria irrespirabile. L’intervento repentino del personale di vigilanza ha fatto si che l’incendiario avesse salva la vita e salvaguardata la salute delle altre persone detenute nello stesso reparto. È stata un’operazione davvero eccezionale, lodevole, sul volto degli Agenti intervenuti – sottolinea il sindacato – si notavano rimarcati segni di stress, ma anche tanta fierezza, orgoglio, di essere riusciti nuovamente a trarre in salvo una vita umana, senza, almeno per ora, ripercussioni sul proprio stato fisico. Dicevamo nuovamente, perché a sole poche ore di distanza, nella giornata di ieri, lo stesso detenuto ha mosso il primo tentativo di suicidio, passandosi attorno al collo un indumento usandolo come cappio”. “Troppi eventi, in gergo definiti “critici” – chiosa la UIL – tra tentativi di suicidio e aggressioni a danno degli operatori stanno interessando l’istituto penitenziario di Livorno e non danno segno di sosta. In più occasioni abbiamo cercato di svegliare la coscienza dell’Amministrazione penitenziaria, partendo dal Provveditorato regionale, ma ad ora come risposta abbiamo solo l’indifferenza! La pianta organica del personale è in sofferenza, mancano almeno 40 unità, per fronteggiare le difficoltà del lavoro quotidiano in un carcere che al momento è operativo solo al 50%”. “Non osiamo immaginare – aggiungono dal sindacato – cosa potrebbe succedere, se con le stesse donne e stessi uomini in divisa, si dovrà mandare avanti l’istituto quando funzionerà a pieno regime, cioè quando i due padiglioni detentivi nuovi di pacca saranno consegnati dal costruttore! Inviamo l’ennesimo appello ai vertici dell’Amministrazione penitenziaria e alle Autorità del territorio, con l’auspicio che qualcuno si interessi seriamente alle tante denunce del Sindacato, prima che l’istituto labronico fallisca anche rispetto alla sicurezza pubblica”.
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