Nell’ambito della 5ª edizione del Festival Nazionale dell’Economia Civile, il Comune di Livorno salirà sul palco del Salone dei 500 di Palazzo Vecchio a Firenze, domenica 1 ottobre, per essere nominato Ambasciatore dell’Economia Civile 2023. E’ stato premiato infatti il progetto “Banco 13, Ri-generi alimentari”, che ha consentito di redistribuire ai cittadini, dal dicembre 2021 all’agosto 2023, 27 tonnellate di cibo fresco invenduto (frutta, verdura, pane) al Mercato centrale e in piazza Cavallotti, anziché buttarlo via, grazie alla disponibilità degli esercenti e al lavoro dei percettori del reddito di cittadinanza. Il progetto vede coinvolti più settori dell’Amministrazione Comunale (Sociale,capofila, Ambiente, Commercio), con il supporto di Aamps e la collaborazione della Cooperativa Brikke Brakke (fondamentale per il servizio di tutoraggio ai cittadini percettori di reddito di cittadinanza che hanno reso possibile il tutto). L’idea di partenza è stata quella di coniugare le disposizioni in materia di Reddito di cittadinanza, che impongono al cittadino percettore del Reddito la partecipazione a Progetti utili alla collettività (PUC), e azioni concrete idonee a contrastare lo spreco alimentare. Lo scopo: ridurre lo spreco alimentare, diminuire la produzione dei rifiuti, incrementare la raccolta differenziata, sostenere le persone indigenti, ma non solo, e inserire i beneficiari del reddito di cittadinanza in un progetto concreto e innovativo di valore e utilità sociale. L’idea è apparentemente semplice ma ambiziosa: in pratica al “Banco 13” del Mercato Centrale gli esercenti portano beni alimentari invenduti (frutta, verdura, pane), i percettori del reddito di cittadinanza li confezionano in cassette che redistribuiscono ai cittadini in giorni e orari stabiliti. L’importante riconoscimento e il progetto sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa in Sala Cerimonie. Intervenuti il sindaco Luca Salvetti e gli assessori Giovanna Cepparello (Ambiente), Andrea Raspanti (Sociale), Rocco Garufo (Commercio). Hanno partecipato anche il Direttore Generale di Aamps Raffaele Alessandri e Federico Beconi di Brikke Brakke. “Grande soddisfazione personale e come città nell’essere stati scelti perché un progetto di questo tenore ha ricevuto un riscontro veramente meritato”, ha affermato il sindaco Luca Salvetti visibilmente fiero del premio. “Dietro a questo c’è un lavoro molto articolato, ma prima di tutto un’idea anche molto singolare e unica, che noi abbiamo realizzato con puntualità e con il grande cuore dei livornesi, che poi è alla base di tutta l’attività. In più in un momento non semplice in cui il Covid persisteva. Dentro questo progetto ci sono il cuore, la testa, l’idea, l’organizzazione e tutto ciò è stato notato e sottolineato dagli organizzatori del festival che hanno deciso di conferirci il premio”. “Abbiamo deciso di candidare questo progetto al Festival – ha spiegato l’assessora Cepparello – perché ci sembrava perfettamente in linea con quelli che sono gli obiettivi dell’economia civile, che non è tesa a promuovere il profitto ma è tesa a promuovere l’uomo, il ben vivere dell’uomo all’interno della sua comunità. Questo progetto è multidisciplinare e questa è una grossa virtù, ha messo insieme più settori perché ha lo scopo di ridurre lo spreco alimentare, di creare una occasione fortemente motivante per i percettori del reddito di cittadinanza all’interno di un luogo di “vita” livornese com’è il Mercato Centrale. Inoltre questo progetto ha dimostrato di essere generativo, da esso sono nate tesi di laurea, tesi di master, che ci aiuteranno ad espandere il progetto stesso”. “Questo progetto – ha evidenziato l’assessore Raspanti – coinvolge i percettori del reddito di cittadinanza (per quanto ora diventi difficile parlarne al presente ) chiamati a rendere dei lavori utili alla collettività, non tanto perché debbano restituire qualcosa di quello che ricevono ma come incentivo alla riattivazione sociale, uscire da una situazione di difficoltà non è solo questione di aiuti materiali che si ricevono ma anche di competenze che si sviluppano. Il lavoro per l’attivazione di progetti utili alla collettività si è rivelato difficilissimo, estremamente complesso, tant’è vero che in Italia sono pochissimi i Comuni che si sono attivati in tal senso, ed è una delle ragioni a cui si è appigliato chi ha voluto cancellare questa misura, invece di andare a vedere quali erano le oggettive difficoltà che si sarebbero dovute correggere. Ciò nonostante il Comune di Livorno è uno dei pochi che è riuscito ad attivare i PUC e Banco 13 è solo uno dei progetti che abbiamo realizzato. Mi sento di ringraziare le persone che hanno partecipato con entusiasmo”. “Guardavamo con l’Amministratore di Aamps – ha dichiarato l’assessore Garufo – che al di là dell’aver raggiunto lo scopo della solidarietà anche gli aspetti ambientali sono molto rilevanti. Si registra che in 42 giorni sono state raccolte più di 2 tonnellate e mezzo di frutta che altrimenti sarebbe andata nei processi di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Mi sembra che sia anche una bella operazione di prevenzione della produzione dei rifiuti. . Mi preme ringraziare anche i commercianti di piazza Cavallotti e del mercato che sono stati ben felici di collaborare a questa iniziativa trovando una sponda organizzativa efficace”.
Il progetto “Banco 13, Ri-generi alimentari” in dettaglio. Il progetto ‘Banco 13 – Rigeneri alimentari’ nasce nel 2021 come esito di un percorso amministrativo multidisciplinare, nato da esigenze diverse che sono diventate complementari: l’esigenza di mettere in pratica la Strategia Alimentare del Comune di Livorno, approvata nel 2017, l’esigenza di ridurre e di promuovere la riduzione dello spreco alimentare, l’esigenza di coinvolgere i percettori di reddito di cittadinanza in Progetti Utili alla Collettività motivanti, l’esigenza di promuovere il senso di comunità che ancora anima il Mercato Centrale di Livorno, sostenendo anche molte famiglie sempre più oberate dal caro-spesa. Ispirato all’esperienza portata avanti presso il Mercato Porta Palazzo di Torino, il Banco 13, ospitato fisicamente all’interno di uno dei vecchi banchi del salone delle Gabbrigiane del Mercato Centrale, lavora per intercettare quotidianamente, a fine mattinata, la frutta e la verdura invenduta che si presenta ancora consumabile ma che non arriverebbe in buone condizioni al mercato del giorno successivo. Cibo buono, che diventerebbe rifiuto, viene così raccolto dagli operatori del Banco, sistemato in cassette e donato agli utenti che hanno prenotato il ritiro nelle ore precedenti. Non servono requisiti particolari per ritirare la cassa dono, ma solo la voglia di contribuire a questo piccolo esperimento di economia circolare e sociale. Gli operatori del Banco fino ad oggi hanno lavorato nell’ambito dei Progetti Utili alla Collettività, come percettori del reddito di cittadinanza, e sono stati coordinati dalla Cooperativa Sociale Brikke Brakke, che gestisce anche il Centro comunale del Riuso EVVIVA, oltre che dal Comune e dall’azienda che gestisce i rifiuti urbani a Livorno, Aamps. Proprio Brikke Brakke ha contribuito in modo fondamentale alla formazione degli operatori, che si sono avvicendati nel corso degli anni ma che sempre hanno saputo trasformare il Banco anche in un luogo di incontro e di socialità. I risultati del Banco 13 sono stati molto soddisfacenti: all’ultimo monitoraggio, che risale alla primavera 2023, in 42 giorni sono stati donati più di 2600 Kg di frutta e verdura. Da notare che il progetto si è rivelato fin dall’inizio molto generativo, sia in termini di impatto sociale che in termini di empowerment che ha prodotto all’interno della struttura comunale. Attorno al Banco, infatti, è nata una sorta di comunità non codificata che si reca presso la struttura non solo per ritirare la merce invenduta, ma, spesso, anche per donare spontaneamente pacchi di pasta o altro cibo confezionato, nell’ottica della spesa sospesa. D’altro canto, all’interno del Comune, il Banco 13 ha ispirato un ripensamento e un’attualizzazione della Strategia Alimentare, ed ha favorito la creazione di un team di lavoro giovane e motivato che ha delineato una road map per rendere il Banco una sorta di Hub delle buone pratiche alimentari e per incentivare il dono da parte degli esercenti. Oltre a dipendenti dell’Ufficio Ambiente, hanno collaborato alla definizione della road map, che costituisce attualmente la base per delineare una evoluzione del Banco 13 (progetto , anche una tirocinante del Corso di Laurea in Sviluppo Economico, Cooperazione Internazionale Sociosanitaria e Gestione dei Conflitti dell’Università di Firenze, che ha poi scritto la sua tesi proprio sul Banco 13 inquadrato nella strategia europea per la sostenibilità dei sistemi alimentari, e una tirocinante del Master dell’Università di Pisa in Sviluppo Sostenibile e Cambiamento Climatico.
DATI Il Progetto ha prodotto nella sua terza edizione i seguenti risultati relativi al periodo 19 aprile 2023 – 31 agosto 2023: • 9.781,5 kg di merce invenduta, di cui 4.468,00 kg di frutta, 4.862,00 kg di verdura e 451,5 kg di pane; •il numero di cassette distribuite, e dunque di cittadini raggiunti dai fini progettuali, è di 1.259 e dunque il peso medio di ogni cassetta è quantificato in 7,77 kg. I dati attuali dunque suggeriscono una proiezione media di 2.173,67 kg di merce al mese, che secondo l’Amministrazione Comunale, considerata la sensibilità sulla tematica da parte della cittadinanza livornese, è suscettibile di incremento per i periodi venturi. La merce raccolta viene equamente distribuita in cassette di simile composizione. Il progetto è attivo tutti i giorni dal lunedì al sabato al Banco 13 del mercato coperto. Il ticket, necessario per il ritiro di una cassetta di merce, può essere prenotato dal lunedì al sabato dalle ore 10:30 alle ore 12:30. Il ritiro della cassetta di merce prenotata è invece possibile alle ore 14:00. Il progetto, oltre a quelle evidentemente ecologiche, ha anche preminenti finalità etiche ed economiche. E’ sufficiente pensare che a mente di alcuni recenti studi, su tutti quelli di World Organization for International Relations (WOIR), lo spreco alimentare produce i seguenti effetti a livello globale: • il 36% della produzione globale di cibo per l’alimentazione umana viene sprecato e non consumato. Detto spreco corrisponde a circa 1,4 miliardi di tonnellate di cibo e a circa 800 miliardi per l’economia globale; • i danni ecologici causati dallo spreco alimentare si sostanziano in circa 5 miliardi di tonnellate di gas serra emessi in atmosfera, un consumo di acqua pari a circa 200 miliardi di metri cubi e a 1,4 milioni di ettari di terreno, corrispondenti al 28% della totalità della superficie terrestre coltivabile, destinati alla produzione di cibo che andrà sprecato; Sulla base dei dati succintamente sopra richiamati, come anche in considerazione degli esiti di altre ricerche che ne stimano un incremento del 40% per il 2030, l’Organizzazione ha proclamato per il 2023 il “WOIR International Year of Food”. La medesima Organizzazione, basandosi sui dati ufficiali della Commissione Europea, ha poi calcolato lo spreco alimentare in Europa, imputando il primato negativo all’Italia, responsabile di uno spreco alimentare nell’ultimo ventennio quantificato in circa 272 milioni di tonnellate. Il legislatore interno è intervenuto con la Legge 19 agosto 2016, n. 166 (cd. Legge Gadda). L’Amministrazione Comunale, consapevole dell’urgenza della tematica dello spreco alimentare, vuole pertanto promuovere azioni idonee a produrre effetti concreti nel Territorio amministrato. E’ utile rammentare, sia per precisione intellettuale sia in ordine alla merce che per il tramite di questo progetto viene concretamente distribuita ai cittadini livornesi, che nel concetto di spreco alimentare non rientra il cibo incommestibile ma solamente quello commestibile e per ciò stesso consumabile e sottraibile allo spreco. Infatti secondo la Commissione europea, lo spreco alimentare è «l’insieme dei prodotti scartati dalla catena agroalimentare, che – per ragioni economiche, estetiche o per la prossimità della scadenza di consumo, seppure ancora commestibili e quindi potenzialmente destinati al consumo umano – sono destinati a essere eliminati o smaltiti». L’Amministrazione Comunale manifesta, con ciò asseverando l’utilità collettiva del progetto, la propria soddisfazione per i risultati già raggiunti e, consapevole che la coscienza dei cittadini livornesi è terreno fertile per le tematiche trattate, confida in una ancora più ampia diffusione della progettualità sia da parte dei commercianti che dei cittadini.
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