Il Livorno vince, altri tre punti portati a casa e posizione solitaria in vetta alla classifica. Quando le cose vanno bene, tutto prende una piega positiva. Ed è per questo che il rischio diventa alto. Quando si tocca la vetta, spesso si fa l’errore di sentirsi invincibili e questo potrebbe portare ad abbassare la guardia. Giancarlo Favarin non sembra essere di questo avviso per fortuna; in conferenza stampa, nonostante la vittoria, ha tenuto a precisare che spesso il Livorno concede troppo all’avversario. Gli amaranto fino ad adesso hanno sempre trovato il modo di reagire, e questo è un dato di fatto. Così come è abbastanza chiaro che quest’anno abbiamo un reparto offensivo degno di essere considerato tale. Là davanti, si segna. E questo fa la differenza. Sasha Cori e Alessandro Cesarini, supportati da Giordani, sembrano aver trovato un certo affiatamento e questo è fondamentale per una squadra che di certo punta ad un unico obiettivo.
Credo però, che si possa fare di meglio. Meglio del primo posto? In un certo senso sì Bisogna mantenerlo. Sono quattro le partite fino ad ora giocate delle quali la metà sono state disputate con due squadre il cui scopo primario è quello di salvarsi. Questo non è sminuire la squadra, tutt’altro; fondamentale infatti è scorporare e sviscerare ogni singola prestazione per carpire i nostri punti deboli. Credo che il centrocampo debba ancora assestarsi (l’infortunio grave di Bartolini è stata una bella tegola) e la difesa abbia bisogno di essere rinforzata. Nizzoli ha disputato domenica una buona partita (la migliore finora) mettendosi al servizio della squadra ( vedi cross per Cori in occasione del nostro primo gol) e dimostrandosi sempre più convincente. Brenna una sicurezza.
Eppure, io attendo il ritorno di Andrea Fancelli, in una difesa a tre che nel giovane ragazzo può solo trovare solidità e garanzia. Non dimentichiamo la stagione disputata da lui lo scorso anno. Non dimentichiamo la sua età anagrafica che non corrisponde a quella dimostrata in campo, una maturità invidiabile per un classe 2004. Non credo di sbagliarmi se ipotizzo che abbia persino rinunciato a salire di categoria pur di rimanere in maglia amaranto. Una squadra, questa, che ha altre cartucce interessanti da sparare. Una squadra, che ribadisco, fa delle sue quote e del suo attacco un punto di forza non da poco. Questo può fare la differenza. Foza ragazzi, la strada è in salita ma i motori sono caldi.
Agnese Gaglio
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