“Lunedi 2 ottobre, al Palazzo del Portuale – si legge in una nota a firma Monica Bellandi e Simonetta Bagnoli (Responsabili Portualità e Infrastrutture Federazione PD Livorno e Circolo Economia Marittima) – si è svolta l’iniziativa pubblica del PD sulla portualità con la presenza degli onorevoli Valentina Ghio (vicepresidente dei Deputati Pd e componente della Commissione Trasporti della Camera) e Marco Simiani, (capogruppo del Partito Democratico in Commissione Ambiente della Camera).
Dopo l’iniziativa dello scorso 18 settembre che ha visto la partecipazione di Antonio Misiani e Eugenio Giani dove è stato affrontato il problema delle infrastrutture portuali, stradali, ferroviarie e immateriali, con focus sullo scellerato definanziamento del ‘progetto raccordo’, in questo secondo incontro sono state presentate e affrontate le proposte del Partito Democratico sulla ‘portualità’ sulla traccia della risoluzione presentata dall’On. Valentina Ghio, in Commissione Trasporti, per un sistema portuale pubblico, aperto, competitivo e regolato a differenza delle proposte contradditorie e ‘a briglia sciolta’ di alcuni autorevoli esponenti del Governo”.
“L’incontro sulla ‘portualità’ di lunedì scorso – prosegue la nota – è stato preceduto da una visita in Porto, guidata dal Presidente dell’AdSP Luciano Guerrieri. Nell’occasione, Valentina Ghio e Marco Simiani hanno visitato le aree di cantiere della futura Darsena Europa per poi proseguire con il Terminal Contenitori Darsena Toscana (TDT), la Sponda Est, il Molo Italia, l’Alto Fondale e la Calata Pisa, il che ha evidenziato agli ospiti la storica ricettività “multipurpose” dello scalo livornese: contenitori, rotabili, cellulosa, automobili, rinfuse solide e liquide, passeggeri dei traghetti e delle crociere.
Questa grande capacità di offrire una offerta molteplice implica una altrettanto importante flessibilità operativa composta di strutture adeguate ed elevata professionalità e polivalenza dei lavoratori.
Una polivalenza che interessa in particolare i fornitori di servizi e di appalto (ex art.16 Legge 84/94) e di somministrazione temporanea di manodopera (ex art.17 Legge 84/94) ma anche degli stessi terminalisti (ex art.18 Legge 84/94).
Entrando nel merito del ‘lavoro portuale’, gli on. Ghio e Simiani, visto che l’età anagrafica e il logoramento psico-fisico riducono notevolmente la polivalenza operativa e spesso anche l’efficienza fisica (a causa del lavoro usurante e di infortuni che colpiscono anche lavoratori giovani), hanno condiviso la necessità urgente di riconoscere come ‘lavoro usurante’ anche quello svolto dagli operatori delle banchine: su questo punto i parlamentari hanno annunciato che presenteranno delle proposte di modifica della Legge 84/94 per agevolare e riconoscere il prepensionamento a quei lavoratori che per età o condizione fisica non sono più idonei.
Tutto ciò permetterebbe una corretta transizione verso la ricostituzione di una forza lavoro più giovane e più adatta alla formazione, sempre più indispensabile per l’uso delle nuove tecnologie e innovazioni gestionali attese, con un conseguente aumento della sicurezza del lavoro e della competitività del porto.
Un’operazione da gestire con gli strumenti e le istituzioni pubbliche, in collaborazione con tutte le forze sociali che operano in porto, nell’ambito del mercato del lavoro “regolato”, per migliorare le condizioni in termini di qualificazione e sicurezza e non certo per una diminuzione della forza lavoro”.
“Nel corso dell’iniziativa – continua la nota – sono stati altresì affrontati alcuni punti centrali che per il PD sono dirimenti, come il mantenimento delle AdSP come ‘soggetti pubblici’, il rafforzamento della ‘governance’ a livello centrale evitando l’introduzione di forme di federalismo differenziato, la regolamentazione corretta per le concessioni, la promozione all’utilizzo del movimento ferroviario, l’attuazione della norma sull’autoproduzione per evitare concorrenza sleale a danno delle imprese portuali, la promozione e il sostegno ai processi formativi anche ai fini della sicurezza, la transizione ecologica finalizzata a tutte quelle azioni mirate al miglioramento dell’ ‘ambiente portuale’ (cold-ironing, CER, politica dei combustibili, efficientamento energetico, fonti energetiche alternative, etc.)”.
“Particolare interesse – conclude la nota – è stato dedicato alla necessità di rifinanziare anche per il futuro i sostegni economici previsti dall’art.199 del Decreto 34/2020 (operazione da rendere strutturale) visto le pesanti conseguenze del post covid con inflazione e rincari energetici in forte aumento che mettono a repentaglio la sostenibilità economica delle imprese portuali”.
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