Se torna lui, me ne vado io. Siamo arrivati a questi ultimatum nella turbolenta vicenda della giunta comunale a Cecina, dove il primo cittadino Samuele Lippi si è detto pronto a riprendere la sua carica. Carica che aveva lasciato quando i carabinieri lo trovarono a Riparbella alla guida con una dose minima di cocaina. Il caso fu tale da costringerlo a ritirarsi per seguire un percorso di cura dalle dipendenze e lasciare dal 24 luglio le deleghe e le funzioni al suo vice Antonio Giuseppe Costantino. Ma c’è un ‘ma’, appunto. In due interviste alla stampa locale, Lippi ha detto di essere riabilitato, con tanto di attestazioni dell’Asl Nord Ovest, per poter ritornare a guidare il Comune (e non solo, visto che gli è stata restituita anche la patente). Qui viene il nodo perché la sua giunta sta remando contro: 5 assessori su 6, da Pd e da liste civiche, hanno detto di essere pronti a dimettersi qualora Lippi tornasse negli uffici di piazza della Libertà. Ieri ci sarebbe stato un incontro nel Pd regionale per capire i margini di manovra e soprattutto come sbrogliare la matassa. Lippi ha le carte in regola per tornare, ma potrebbe trovarsi a pochi mesi dalle elezioni senza la maggior parte della sua giunta. Uno scenario complicato anche a livello amministrativo, per gestire gli ultimi mesi dell’amministrazione. C’è un altro rischio: la caduta del sindaco per voto di sfiducia o per dimissioni in maggioranza del Consiglio comunale. Scenari non da sottovalutare visto gli ammonimenti dei compagni di partito. Questa sera un’assemblea del Pd tenterà di radunare le varie voci per una sintesi che metta meno a rischio il partito e la giunta.
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