“Mentre il sindaco piange per un pupazzetto rotto – si legge in una nota a firma Potere al Popolo Livorno – e la sua coalizione strizza l’occhiolino alla destra pro inceneritore, ci pensa la Regione, sempre a guida PD, a invocare i tempi supplementari per non disgregare la coalizione di Salvetti.
Ieri si doveva decidere in merito al prolungamento delle autorizzazioni per l’inceneritore di Livorno, ma viste le troppe tensioni tra Sinistra Italiana e Livorno Civica da un lato, e l’ala destra della coalizione formata da PD, Italia Viva, Più Europa, socialisti e Liberaldemocratici europei, la decisione è stata rimandata.
In Regione si devono essere accorti che la spaccatura è evidente e si rischiava di farla ampliare, soprattutto dopo i malumori per l’incontro degli alleati del PD con il candidato sindaco di destra.
E pensare che quando come Potere al Popolo abbiamo portato in Consiglio Comunale l’atto per chiedere la chiusura dell’inceneritore, il PD ci ha pregato di ritirarlo perchè tanto a giorni avrebbe deciso la Regione.
Il fatto grave è inoltre che Aamps ormai, nonostante sia una partecipata al 100% del Comune, anche se conferita in Reti Ambiente, e il suo massimo dirigente è stato nominato dal sindaco, non risponde più a Salvetti e fa un po’ cosa gli pare”.
“Il sindaco – prosegue la nota – ha chiesto la chiusura dell’inceneritore nel 2027, e Aamps ha risposto con una pernacchia presentando una richiesta per tenere in vita l’inceneritore fino al 2040!!!
Non sappiamo se sindaco e Aamps stiano facendo il gioco delle 3 carte, il problema è che ci sembra che siano allo sbaraglio.
Scrive giustamente il Coordinamento provinciale Rifiuti Zero Livorno “Ma allora perché il sindaco non ordina semplicemente ad Aamps, sottoposta al controllo strategico del Comune (“controllo analogo diretto”), di ritirare la richiesta di rinnovo dell’autorizzazione?
Perché il sindaco non ordina a Retiambiente, sottoposta anch’essa al controllo strategico del Comune (“controllo analogo congiunto” in qualità di maggior azionista), di certificare l’ovvio, cioè che investire 15 o 20 milioni per un anno di attività residua è una pazzia inattuabile?”
“Speriamo che questi temi ‘seri’ – conclude la nota – siano di maggior gradimento a chi oggi ha gridato alla lesa maestà per una vignetta satirica, così come ci augureremo di ricevere risposte dal sindaco e dalla giunta in merito al futuro dell’inceneritore livornese”.
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