“Il candidato della destra Guarducci si è presentato ufficialmente alla città e ha detto che le sue priorità saranno casa e lavoro – si legge in una nota a firma Francesca Ricci – Presidente associazione Livorno Civica . Ne ha parlato in modo molto generico, senza proporre niente di concreto e, soprattutto, senza fare i conti con le scelte che, in questo campo, ha fatto il Governo Meloni”.
“Se Guarducci non dice tanto per dire – prosegue la nota – come mai ha deciso di essere il candidato di chi in Italia ha cancellato con un colpo di spugna un sistema di tutele costruito nel corso del tempo per le persone in difficoltà?
L’attuale governo ha infatti azzerato il fondo per l’affitto senza battere ciglio. A Livorno, che ha subìto un taglio di 1,5 milioni di euro, ne faranno le spese oltre 1000 famiglie che faticano a pagare l’affitto avendo perso il lavoro. Cosa dice Guarducci a quelle famiglie che, in molti casi, finiranno per essere sfrattate?
E cosa dirà alle famiglie che, avendo già ricevuto lo sfratto, non potranno contare sul fondo per la morosità incolpevole, anche quello azzerato dal Governo Meloni? Grazie a quel fondo, in questi anni, è stato possibile sostenere economicamente chi era stato sfrattato per aver perso il lavoro o aver visto diminuire di molto il reddito familiare. Queste famiglie non avranno più alcun paracadute, da qui in avanti. E tutto questo senza contare il taglio al Reddito di Cittadinanza, che permetteva a molte di esse di mantenere un po’ di autonomia e, spesso, di riuscire a pagare almeno una parte dell’affitto”.
“E che dire delle case popolari? – continua la nota – Come mai il Governo non ha stanziato le risorse per le ristrutturazioni previste dall’art. 4 della legge 80/2014? Lo sa Guarducci quanto ha stanziato il Governo Meloni per le case popolari? Glielo diciamo noi: zero. A fronte di tutto questo, abbiamo un’Amministrazione che in 4 anni e mezzo ha stanziato per le politiche abitative circa 15 milioni di euro, una somma che, com’è facile verificare, non ha precedenti negli ultimi 20 anni, neanche sommando più mandati amministrativi. Sono stati installati impianti di riscaldamento in circa 200 alloggi, risolte circa 50 situazioni di persone gravemente disabili che da anni non potevano uscire da case inaccessibili, avviate opere di nuova edificazione che la città aspettava da anni. È stato ridotto il numero degli alloggi vuoti, che costituiscono un problema strutturale dell’ERP italiano, ma che a Livorno sono meno che in ogni altro Comune della Toscana (e per la cronaca, le città amministrate dalla destra hanno circa il doppio di case vuote rispetto a Livorno). È stato affrontato in modo decisivo il problema delle occupazioni abusive e della morosità. Sono stati recuperati dieci alloggi pubblici abbandonati da anni e finalmente dedicati all’emergenza abitativa e sono stati siglati nuovi accordi col Terzo Settore per aumentare la dotazione di alloggi di emergenza a disposizione del Comune, arrivando a triplicarne il numero”.
“Come si spiega allora – conclude la nota – che una persona che voglia affacciarsi alla scena politica per affrontare il problema della casa scelga, in questo scenario, di fare il candidato della destra che in appena un anno e mezzo ha fatto tabula rasa del lavoro di anni?”.
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