Gli stili di vita, e tra questi il consumo di bevande alcoliche, incidono significativamente sulla salute pubblica. Per promuovere la salute, non è quindi sufficiente l’intervento dei servizi sociosanitari, ma è necessario attivare e mettere in rete le risorse formali e informali della comunità e orientare le scelte individuali al benessere integrale.
L’approccio ecologico-sociale per rispondere ai problemi alcolcorrelati tramite Club Alcologici Territoriali – metodo ideato nel secolo scorso dal grande psichiatra croato Vladimir Hudolin, che fu presidente dell’associazione mondiale di psichiatria sociale ed esperto per l’OMS di alcolismo e dipendenze, grande amico ed estimatore di Franco Basaglia – costituisce uno dei maggiori esempi di lavoro territoriale capace di favorire la partecipazione dei cittadini, per promuovere la salute e migliorare la qualità della vita della comunità.
A Livorno questa metodologia è stata molto apprezzata, tanto che ALCAT, l’associazione livornese dei Club Alcologici Territoriali, può contare già su 5 club che coprono un po’ tutte le zone della città, frequentati mediamente da una settantina di persone.
Il Club è una comunità multifamiliare, non separata dalla comunità locale, di cui fanno parte persone e famiglie differenti per età, educazione, professione, per i comportamenti verso il bere, per gli stili di vita. Ciò che accomuna queste famiglie e queste persone sono i problemi e le sofferenze legate al consumo di alcol, anche combinato con l’uso delle altre sostanze definite “droghe” (alcol e droghe, alcol e problemi psichici, ecc.). Da un po’ di tempo i club stanno accogliendo anche famiglie con il problema del gioco d’azzardo. Il Club non è un luogo di terapia perché si basa sul concetto che l’uso di sostanze psicoattive non è una malattia ma un tipo di comportamento.
Chi va al Club dunque non è un malato di ”sostanze”, come non lo è la sua famiglia. Al Club non si trova la “guarigione” né tantomeno il guaritore. Chi fa parte del Club ha uno scopo: cambiare il proprio stile di vita complessivo chiudendo con il consumo di sostanze che portano alla dipendenza. L’obiettivo è promuovere il bene comune creando valori, competenze, innovazione, rispetto, relazione e partecipazione.
Ciascun club si riunisce una volta a settimana, con il supporto di insegnanti, operatori e volontari. Per informazioni è possibile contattare la presidente di ALCAT Pierangela Bergonzo cell. 370 361 6594 mail bergonzopierangela@gmail.com
La crescita dell’Associazione e l’interesse suscitato in chi si vuole avvicinare a queste tematiche come operatore o volontario, ha portato l’Associazione ad organizzare a Livorno, in collaborazione con il Centro Alcologico regionale di Careggi, un vero e proprio corso di formazione, che si è tenuto in queste settimane e che si concluderà domani, sabato 13 aprile, con una tavola rotonda aperta alla cittadinanza alla quale parteciperà anche l’assessore al sociale Andrea Raspanti. La tavola rotonda si terrà dalle ore 18 alle ore 19 in via degli Asili 47.
Altra iniziativa in programma, sabato 20 aprile alle ore 21 al Centro artistico Il Grattacielo (in via del Platano 6), la rappresentazione dello spettacolo “Pinocchio” con la compagnia La Svolta di Bim bum be’.
Bim bum be’, dall’inequivocabile significato se pronunciato alla livornese, è il nome che soci ed ex soci, operatori, volontari e tutta la grande famiglia dei Club hanno voluto dare alla loro compagnia teatrale, nata dalla grande voglia di mettersi in gioco.
L’ingresso costa 8 euro, gratuito per i bambini fino a 10 anni, è gradito il “biglietto sospeso”.
(negli allegati il programma del corso di formazione e la locandina dello spettacolo “Pinocchio”)
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