Per l’Iran l’offensiva sarebbe conclusa salvo nel caso di una reazione da parte di Israele —— Il Paese guidato dall’Āyatollāh Ali Khamenei ha lanciato due ondate di droni contro lo Stato ebraico dopo che quest’ultimo aveva bombardato l’ambasciata di Teheran a Damasco, in Siria. “L’attacco di ieri notte – si legge in una nota inviata dallo Stato Maggiore iraniano – ha portato alla distruzione di due importanti siti militari israeliani. Israele ha oltrepassato i limiti prendendo di mira il nostro consolato in Siria, e si è dovuto rispondere. Il nostro attacco è terminato e non desideriamo continuarlo ma risponderemo con forza se Israele prenderà di mira i nostri interessi. Se Washington partecipasse ad un attacco contro di noi, prenderemo di mira le sue basi nella regione e non sarà sicuro”.
Nella serata di ieri un Comandante della Guardia rivoluzionaria iraniana ha spiegato all’emittente al Jazeera che “avremmo potuto lanciare un’operazione su vasta scala, ma abbiamo individuato obiettivi specifici nei territori occupati. La nostra operazione è stata limitata e di successo e abbiamo colpito i siti che costituivano il punto di partenza per prendere di mira il nostro consolato in Siria”. Nel frattempo la televisione di stato iraniana ha affermato che Teheran ha messo in guardia Washington, attraverso la Svizzera, dal prendere di mira le sue basi se avesse sostenuto una qualsiasi risposta israeliana.
Netanyahu da Tel Aviv: “Li abbiamo respinti, intercettatto il 99% di missili e droni iraniani, successo strategico significativo, insieme vinceremo”. Gli Usa hanno garantito ancora una volta il loro sostegno a Israele, ma non parteciperanno al contrattacco che pare sia in fase di programmazione.
da redazione
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