Fin da subito, quando l’operazione di acquisto del Terminal Darsena Toscana (terminal full container del porto di Livorno) da parte del gruppo Grimaldi si defini’, iniziarono i timori degli operatori locali rispetto alla possibile traslazione di traffici all’interno del porto. Dopo pochi mesi quelli che per alcuni erano “funesti presagi” si stanno concretizzando.
Giovedì prossimo, infatti, alle banchine della sponda ovest della Darsena Toscana approderà una nave della compagnia norvegese Uecc – United Europe Car Carriers, importante vettore del traffico auto che, agenziata commercialmente dalla Medov di Giulio Schenone, a Livorno è storicamente cliente, per quel che riguarda il terminalismo, di Cilp (Compagnia Impresa Lavoratori Portuali) al terminal Alto fondale. Si tratta formalmente di una toccata spot, ma il contratto con Cilp è scaduto e non è stato rinnovato, sicché il ‘trasloco’ al Terminal Darsena Toscana di traffico già presente in porto appare più che possibile.
Con un pesante cascame di malumori da una parte (e sodddisfazione dall’altra), dato che il cliente è di peso (circa 40mila veicoli l’anno) quanto l’azionariato di Cilp, joint venture fra gruppo Cpl e Ngi (a sua volta suddivisa equamente fra la genovese Gip 2.0 delle famiglie Negri, Cerruti, Magillo e proprio Schenone e la Neri Depositi Costieri).
Al momento non sono state ufficializzate posizioni delle parti direttamente interessate. Ma i malumori sollevati dalla questione sono facilmente leggibili nelle parole di Giuseppe Gucciardo, segretario locale di Filt-Cgil, a Il Tirreno: “C’è un piano regolatore che definisce le destinazioni d’uso prevalente delle aree. Unico strumento che per legge può disciplinare quel che si può fare in porto. Non si vieta a un modulo sotto impiegato di farci altro. In Darsena Toscana è già così, con i traffici rotabili, ma in maniera residuale. Un fenomeno embrionale che speriamo non si sviluppi e che già si è visto al terminal Lorenzini. Banchina per il multipurpose, con possibilità di fare anche traffico contenitori. Che poi si è allargato”.
Insomma, uno scenario già conosciuto a Livorno, su cui il presidente dell’Autorità di sistema portuale Luciano Guerrieri ha commentato: “Sto seguendo la vicenda con grande attenzione e disponibilità a collaborare da un lato con tutte le parti interessate, ma anche con tutta la fermezza necessaria per garantire che gli obiettivi generali del porto e gli assetti vengano garantiti. Tutto, mirato alla prosperità economica generale. Questo, il mio unico obiettivo. La porta di Palazzo Rosciano è sempre aperta e credo anche ci siano ampi margini di dialogo tra le parti”.
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